Non credo che il costo delle istituzioni in un paese ricco e avanzato possa precludere l'efficienza delle stesse, essendo un costo non evitabile tra l'altro, considerato poi che i modi di funzionamento sarebbero più celeri di quelli attuali e senza funzionari inutili come adesso.
Ho le idee molto chiare, ovviamente in base alla mia impostazione ideologica.
La struttura militaresca dirigenziale è quella più efficiente per antonomasia e, per quanto mi riguarda, il fatto che impedisca agli italiani di scegliere i governanti è già un risultato fondamentale e utile per il paese.
Quanto alle disparità sociali, nulla impedisce ad una simile classe dirigente di combatterle. Dipende dalle loro idee politiche.
Che io sappia si sa da decenni come andrebbe redistribuito il reddito in Italia, anche e soprattutto attraverso la leva fiscale, naturalmente nell'ottica di maggiore equità sociale (basta controllare i dati sull'evasione fiscale e i vari tenori di vita veri delle persone).Ovviamente è la leva fiscale il metodo per redistribuire il reddito ma il criterio comunemente accettato, e stupisce che una persona che si dice così preparata non arrivi a capirlo, non esiste. Come non esiste ancora, se non hai letto quanto precedentemente ti scrissi, una soluzione ottimale al problema di decidere quale sia la giusta pressione fiscale e come vada distribuita.
E dovresti sapere che le classiche decisioni sono differenziate e contraddittorie, quindi nulla di ben deciso da decenni.
Classe diregente che che accusasti di non applicare soluzioni note da decenni che però non esistono, al contrario di quanto ingenuamente pensi.
Quanto i criteri da scegliere, non penso sia un problema individuare quelli comunemente accettati, dato che esistono dati statistici sociali da cui attingere.
Più che altro si è raggiunta tale posizione nonostante l'attuale classe dirigente che rappresenta un peso e non uno stimolo, considerando che poi da qualche decennio siamo in perenne stagnazione o crescita economica media bassa, rispetto ad altri paesi europei (quindi ben prima dell'attuale crisi mondiale).Intanto la classe dirigente scelta, con tutti gli evidenti errori anche tragici, ci ha portato ad essere la 7 economia del pianeta, anche grazie ai vari strumenti di controllo e bilanciamento dei poteri che in una dittatura militare verrebbero meno (e che sono l'unico valido argine alle cazzate sempre in agguato di chi governa).
Per quanto mi riguarda sono disposto a correre i rischi che comporta una classe politica dirigenziale militare, con forme di governo prive di controlli democratici.
Per me è una classe dirigente adatta anche a paesi ricchi, sviluppati e per lunghissimi periodi se non per sempre. Punti di vista.Già, infatti risulta più adatto, come già ti si disse, ad una situazione fortemente emergenziale, non certo alla 7 economia mondiale, peraltro ingenuamente tralasci di valutare che un colpo di stato militare causa ondate di panico in ambito finanziario con conseguenza un'immediato e drasticissimo calo di investimenti nel paese e dunque un abbattimento del pil che, come saprai, nei paesi svilupati poggia per diversi punti percentuali sulle attività finanziarie.
Quanto ai contraccolpi finanziari, se chi comanderà si dimostrerà più serio degli attuali governanti (non ci vuole molto) al mercato non fregherà molto se si tratterà di un sistema democratico o meno.
Io non parlavo di promesse a vanvera berlusconiane ma di organizzazioni concrete al servizio dello stato, in un numero adatto al fenomeno e pienamente supportabile.
Solo nel caso si sia in periodo di guerra e non si prevede di mantenere stabile il sistema per molto, quindi non nel caso della classe dirigente di cui parlo, in cui l'efficienza (che non viene compromessa) deve andare di pari passo con la lungimiranza.
Peccato che, oltre al fatto che l'incremento è necessario per le dimensioni del fenomeno dell'evasione, con quella classe dirigente temo che le guardie di finanza (non le comuni forze dell'ordine) che intendo io avrebbero poteri di intervento un po' diversi da quelli attuali e agirebbero con una mentalità ben diversa. Così ad occhio.









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