Evidentemente i tecnici sono in grado di stabilire un livello ottimale di aliquote sulla base dell'idea politica, quindi evitando crisi.
Non è mai stato quello il problema ma la volontà politica.
Ovviamente il risultato può non piacere a seconda di come la si pensa in campo politico.
Non ignoro nulla. La strategia (sul piano tecnico) pienamente efficace e corretta esiste come è nota da decenni la direzione da intraprendere, ovviamente dando per scontato che si accetti l'idea politica di fondo e che si operi nell'interesse pubblico.Che, come evidente ignori, sono proprio coloro che ti dicono che una strategia corretta e sicura non esiste e si deve procedere sempre cauti come il cieco del precedente esempio, pronti a correggere continuamente la propria strategia, come gli stati moderni fanno con le leggi finanziarie. Persino la direzione, che tu proclami sicura da decenni, non è sicura.
Vivo nel mondo reale complesso, non sono ingenuo ma guardo solo all'essenziale. Evidentemente non mi riferisco al piccolo imprenditore che paga sempre le tasse e non ce la fa a continuare ma ad altri soggetti che hanno carichi fiscali effettivi ben più bassi, grazie a trucchetti ed elusioni varie.Deve essere bello credere di vivere in un mondo così semplice, dove tutti i problemi sono semplici, le soluzioni alla portata di tutti e se non vengono risolti è perché manca la volontà, così si può dar la colpa a qualcuno. Molto comodo. Purtroppo il mondo è estremamente più complesso di come tu ingenuamente lo dipingi. E quali soggetti colpire e come colpire è tutt'altro che semplice. Proclami di voler combattere l'evasione fiscale e la disparità sociale, begli intenti, e sul come ti soddisfi del dire "usando la leva fiscale". E come la usi? Lo sanno i tecnici, rispondi. Se sapessi qualcosa del campo in cui proclami tante certezze sapresti che i tecnici non hanno la risposta bella e pronta all'uso, poichè tale risposta non esiste.
E siamo già ben oltre tale limite, dunque, anche se evadi la domanda, che vorresti fare? Alzare ulteriormente le aliquote ai redditi sopra i 100.000 euro? Senza contare che se questo reddito è di un imprenditore subisce ulteriore tassazione sulla sua impresa con il risultato di dare allo stato dal 61 al 66% del proprio reddito. Dunque chi investe in Italia, chi fa girare l'economia creando posti di lavoro già da quasi 2/3 del proprio reddito allo stato. E caso mai con solo 1/3 dei propri guadagni diventasse ricco, secondo te il suo reddito è da redistribuire ulteriormente per combattere la disparità sociale. Difficile da praticare senza farlo fallire. Cosa che infatti avviene, nel più dei casi in Italia chi fallisce lo fa perché strozzato dallo stato e non dal mercato.
E chi invece può reggere, poiché moldto danaroso, ad un certo punto si domanderà perché non emigrare e trasferire impresa ed indotto altrove (come avrai sentito accade ogni dì.
Persino Bertinotti ha abbandonato la linea de "profitti distrutti, reddito per tutti", forse sei rimasto un po' indietro.
Le proposte che intendo io ovviamente non hanno nulla a che vedere con la politica pseudo-comunista bertinottiana.
Qui si parla di classe dirigente e non è la sede adatta per parlare nel dettaglio di aliquote o altre questioni. I tecnici sanno benissimo come operare da tempo solo che le loro proposte devono essere accettate dalla politica.
Confermo che esistono tecnici pagati per stabilire il giusto spettro di aliquote per non far calare gli investimenti o il gettito, naturalmente in modo compatibile all'idea politica che viene loro imposta.
Non credo proprio che un imprenditore o una persona facoltosa fallirebbe o non avrebbe profitti se avesse un carico fiscale effettivo adeguato al suo reddito e tenore di vita.
Sono solo scuse per non pagare le tasse e fare i furbetti, come al solito, visto che questi stessi soggetti che si lamentano hanno spesso tenori di vita ben superiori a quelli dei comuni lavoratori.
No, si sa già da tempo come risolvere la questione e chi colpire con la tassazione (non è alta per tutti e per chi ha redditi molto elevati). Solo che o non c'è la volontà politica oppure non si accetta l'idea politica di fondo.Questi mitici tecnici che però non hai idea di quel che dicono. Tutti ormai sono convinti che la tassazione in Italia sia eccessiva, altro che colpire, solo che lo stato è troppo elefantiaco per ridurla senza fare debito. Come risolvere il problema è quindi questione totalmente aperta.
Quanto ai tecnici, essendo appunto tali si può prevedere e comprendere quanto stabiliscono in modo obiettivo.
Infatti non deve essere coccolata ma regolata.Chiarissimo, come no.
Ti pare male evidentemente. Leggiti "Volevo solo vendere la pizza", di Luigi Furini. Vedrai che in Italia l'iniziativa privata è tutt'altro che coccolata.
La flessibilità e l'iniziativa economica privata è fin troppo permessa in Italia.
Con le proposte che si fanno da decenni.Senza dubbio ci sono furbetti e criminali di vario livello e titolo, ma sul come contrastli non sai proporre alcuna idea pratica e fattiva.
Solo che con la classe dirigente che intendo io cambierebbe un po' la loro applicazione. Così, ad occhio.
Nessuna certezza fideistica e qui non siamo in un'aula universitaria.In che senso? Me lo spieghi? A quali dati ti riferisci e con quale algoritmo, a partire da quei dati, costruisci i parametri in base ai quali decidere la tassazione da fare sui vari soggetti e come equilibrare perfettamente questa alla necessità sia dello stato che del mercato?
Vabbè, sei inamovibile come un muro di cemento. Neanche ti sfiora il dubbio che oltre la volontà in certi casi potrebbe essere proprio la soluzione che manca. Bello vivere di certezze fideistiche autoalimentate, in questo modo non si può avere torto.
Si parla di dati e di elaborazioni che di sicuro i tecnici sanno gestire al meglio.
Le soluzioni sono già disponibili da tempo e mi pare evidente che manca proprio la volontà politica, anche perchè di fatto non c'è nemmeno una classe dirigente che svolga un minimo un ruolo pubblico per poterle adottare.
Sì, con la lieve differenza che un politico militare ragionerebbe ed agirebbe in maniera totalmente diversa da un comune politico, nella stragrande maggioranza dei casi (perchè sono i militari che diventano politici e non viceversa).