Originariamente Scritto da
nahui
Di recente ho letto gli atti degli apostoli, che conoscevo poco. Non mi chiedete citazioni, perch� ho la memoria labile, per� ho trovato interessante che nei primi anni della cristianit� vi sia stato il dibattito sull'opportunit� o meno di aprire la nuova religione ai gentili, ai pagani, insomma ai "non ebrei". Molti convertiti, infatti, si opponevano alla predicazione degli apostoli ai pagani, ritenendo che la rivelazione di cristo fosse riservata al popolo eletto, del quale era il messia. Quindi col cristianesimo quest'apertura c'� stata, rispetto all'ebraismo, almeno alle origini. Certo, era pur sempre un'apertura che tendeva alla conversione, ma comunque si superava il razzismo insito nel concetto di "popolo eletto".
Personalmente, credo che le varie religioni siano solo dei mezzi (limitati) per cercare di comprendere un'entit� superiore, un'eventuale dimensione immateriale, o di una materialit� diversa da quella che conosciamo, quindi il discorso di "paradiso riservato agli adepti" dell'una o dell'altra � una favola per bambini, priva di alcun senso. Posso accettare l'idea che l'accesso a questa diversa dimensione dipenda dall'evoluzione spirituale, ma non certo dall'adesione all'uno o all'altro credo religioso.