Originariamente Scritto da
Namas
La tua spiegazione � ammirevole, Cono, vorrei poterci credere, solo che parecchio non torna.
Dici che Dio � libero, che ama il libero arbitrio, e impedendolo alle sue creature rinnegherebbe se stesso. Buona l'idea, eppure non mi convince: essendo onnipotente e onnisciente, potrebbe lasciarci liberi di scegliere il male bloccando almeno l'effetto delle azioni pi� nefaste e terrificanti.
Perch� invece non lo fa? Non parlo dei dispettucci e delle miserie morali, che pure sono gi� causa di tanta sofferenza, parlo di gesti che causano autentiche tragedie con milioni di vittime.
Perch�, ad esempio, ha lasciato fallire la bomba destinata ad Hitler e non ha inceppato l'atomica di Hiroshima e Nagasaki, per non citare centomila altri esempi?
E' troppo facile dire che Dio � immensamente buono ma ha i suoi piani, per noi imperscrutabili.
Bisognerebbe spiegarlo ai prigionieri dei lager, ai soldati obbligati a morire sui campi di battaglia, alle vittime ignare del gran sole giallo e ai bambini africani condannati a nascere denutriti, magari gi� infetti di Aids.
Che gli diresti: stai morendo perch� qualcuno che non conosci ha deciso di essere tanto tanto cattivo, oppure non si � reso neanche conto di farti del male. Dio per� non glielo poteva impedire, perch� sai,
lui ci vuole liberi.
Dato che Dio ama smisuratamente il libero arbitrio, perch� ha voluto punire Adamo ed Eva se non erano in grado di distinguere fra il bene e il male?
Lo dice la Bibbia. Non conoscevano il bene e il male prima di mangiare il pomo proibito. E perch� punire anche tutti i discendenti della prima coppia? Dopotutto hanno sbagliato solo i progenitori, ammesso e non concesso...
Cono, io penso che in certi casi sarebbe pi� onesto dire che vogliamo credere, o che sentiamo un'irrefrenabile esigenza di credere, senza cercare giustificazioni che non esistono e non stanno in piedi.
Almeno ammetti che il Dio di Abramo � un mistero irraggiungibie e non lo si pu� comprendere con il nostro limitato intelletto umano.
Il resto mi sembra arrampicarsi sugli specchi, scusa la franchezza.