Chi non crede nell'esistenza di Dio, � chiaro, si separa, divorzia, non pu� ammettere e sopportare non solo la sofferenza, ma anche la lotta quotidiana, il perdono reciproco, il bene dell'altro che viene prima del suo....
Chi invece crede in Dio s�, � certo, che niente avviene per caso. Che quella persona che st� al suo fianco � stata scelta da Dio. Per sempre.
E da Dio trova anche la forza per superare tutti gli ostacoli e tutte le difficolt� che l'unione comporta.
A volte, � vero, si getta la spugna e si rinuncia: Tutto f� parte della debolezza e fragilit� umana. Ma cos� stanno le cose, amici.
amate i vostri nemici
vedi Cono, io capisco il tuo entusiasmo e il tuo idealismo;
ma questi sentimenti non ti possono esimere dal vedere la realt� e farti parte responsabile:
� di oggi la notizia - peraltro di tenore oramai quotidiano - di un padre separato che ha ucciso moglie e i suoi due bambini a Monza; intanto, a Milano un altro ha ucciso la compagna che l'aveva lasciato;
queste tragedie sono figlie legittime della cultura del possesso, che affonda le sue radici nella nozione dell'indissolubilit�, che legittima - l'uomo, quasi sempre - a sentirsi "proprietario", titolare di un diritto a trattenere;
sono belle le tue frasi "bisogna amarsi, perdonarsi" ma quella formula impersonale sta esattamente l� a negare l'individualit� della persona, che resta tutta, e persino il sacrificarsi, mettere l'altro prima di s� sotto tanti aspetti � diseducativo, perch� asseconda e insegna la propensione a farsi vittima o a indurre sensi di colpa; non � cosa buona e giusta, in nessun modo;
chi non viene educato a considerare che l'altro � distinto da s� e dalla coppia, all'idea che il partner non potr� mai essere suo malgrado un oggetto ipotecato da un sacramento o da una promessa, poi si sente defraudato e legittimato alla violenza, morale e materiale, quando le cose non vanno pi� come prima.
c'� del lardo in Garfagnana
s� ormai siamo all'interesse socioantropologico verso alcuni utenti
"Well, it's a dog eat dog. Eat cat too. The French eat frog and I eat you"
Io credo fermamente ostinatamente disperatamente che esista da qualche parte un mondo dove tutti gli uomini sono felici, sanno di essere felici e proprio per questo sono felici ogni giorno di pi�' .
Un mondo dove ogni persona, liberando tutte le potenziali ricchezze racchiuse nella sua mente e nel suo cuore, vive d'amore di bellezza di poesia e di pace.
Un mondo dove ogni uomo e ogni donna e' veramente re e regina nel significato pi�' esteso e pi� nobile del termine.
Credo in un mondo dove ogni estraneo e' veramente tuo fratello e ogni straniero e' il tuo amico pi�' caro e in qualunque luogo della terra e dell'universo tu vai, sei conosciuto, accolto, festeggiato e amato.
Credo in un mondo dove la natura non �' mai nemica ma al tuo passaggio si inchina mostrandoti tutti i suoi tesori; un mondo dove l'acqua non ti annega e il fuoco non ti brucia perch�' pi�' forte del fuoco e' il calore del tuo cuore. Un mondo dove puoi correre con i leoni e le pantere, volare con le aquile e i gabbiani e farti mare e vento e nuvole e dove le piccole e grandi creature viventi ti parlano e ti raccontano la meravigliosa storia e i segreti della loro vita e tu ascolti e stupisci e gioisci perch�' sei in armonia con la terra e il cielo.
Questo mondo c'�' sicuramente.
Quasi certamente e' il mondo dal quale provengo se ha lasciato nella mia mente � nel mio cuore e una cos�' grande nostalgia e nessun rimpianto per questa pur amata terra.qqqqqq
Uno dei motivi per cui la gente in certe parti del mondo si fa saltare in aria davanti alle scuole. Ho letto che di recente un istruttore di kamikaze si � fatto esplodere per errore mostrando il funzionamento di una cintura esplosiva, portandosi dietro 21 studenti. Ho pensato che, in fondo, � catechismo pure quello.
"Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli
-=1313=-
bravo
hai riassunto quello che verosimilmente � il ribaltamento essenziale configurato con la Riforma;
io non appartengo a nessuna chiesa perch� non � proprio il mio, ma c'� questo concetto della Gratitudine e della gratuit� che � proprio tutto un altro pensare e vivere il rapporto con le questioni di fede:
ti piace ci� che hai, che hai ricevuto ? e allora valorizzalo, rendi vitale l'esistenza, semplicemente per amore di quella, secondo coscienza, e non per ottenere in cambio un giudizio benevolo a fronte dell'obbedienza ad un precetto standard articolato da tuoi simili;
purtroppo, ci si arriva - per i credenti istituzionalizzati - solo per via teologica, perch� la nozione remunerativa che fa parte dell'impostazione cattolica � radicatissima nella mentalit� di tutti, e in modo solo apparentemente paradossale, persino in quella dei non credenti, degli atei e degli agnostici;
in realt� si tratta di una forma mentis culturale ubiquitaria.
c'� del lardo in Garfagnana
Mi congratulo con te. Anche tu, come okno, sai valutare bene ci�' che leggi. Ma che bravi i miei interlocutori!
Per axeugene e dietrologo e altri com loro.
Dove avete imparato a cucinare?
Ultima modifica di Shangrilla; 13-02-2014 alle 12:42 Motivo: �
E tu dove hai imparato a cambiar discorso e a eludere le critiche? Al catechismo?
"Tipo piacevole. Mai scontato. Non banale." - Utente da Empoli
-=1313=-
Ma gli dai retta?
Dal lato della materialit� i preti ed il circondario sono degli sci enziati..altro che la scienza con la i
Poi lo ha detto anche Ges� ( manco a zappar l'erba a casa propria) in una parabola, che conta pi� il prossimo che l'offerta sull'altare (sacra mento) fatta a Dio; dopo caso mai, si � a cuor sereno e Dio lo gradisce, mai comunque prima se l'offerta puzza d'olio fritto.
Ultima modifica di crepuscolo; 13-02-2014 alle 13:57