Essendo la maggior parte degli esseri umani incasinati e confusionari anche le Bibbia, ovviamente, risulta un casino.
Il discorso, senza filosofie di sorta, è semplice:
1) credi che esista un Dio? Si, allora la Bibbia ha un senso, anzi realmente ha molti sensi secondo le varie confessioni.
2) non credi che esista un Dio? No, allora per il paradigma psichico delle proiezioni la Bibbia per te non ha alcun senso, anzi è deviante dalla logica scientifica perché il pentolone dove si cucina la verità non si usa più come ai tempi di Copernico e Galilei, poiché i concetti fondanti di Dio sono antiquati. Ma non preoccuparti perché il compito delle religioni, a me sembra, sia quello di un continuo armonizzarsi ai tempi attuali e questo induce a credere che la chiesa sia una specie di ammortizzatore religioso con sguardi distratti nel sociale, poiché ascolta solo le sue norme anziché il cuore degli altri, della gente, come faceva Gesù. a questo punto lo tiro in ballo perché se sostituisci in una equazione "casta sacerdotale ebraica e sue norme" con "casta sacerdotale cristiana con suoi dogmi" potrai riscontrare che il risultato non cambia; sgradito allora perché diceva le cose serie, sgradito oggi e taciuto o come ho detto armonizzato.
Io non credo che esistano punti di contatto istantanei tra religione e sociale ma sempre ritardati, spesso dovuti come il divorzio. In poche parole la religione non anticipa ma aspetta e segue. Io non credo che Gesù avesse voluto fondare alcuna chiesa ma se anche lo avesse voluto sono convinto che poi se ne sarebbe pentito.