Originariamente Scritto da
axeUgene
dovresti rileggere quello che ho scritto non nella prospettiva individuale - nel cui caso avresti ragione - ma di quella del plurale, degli aggregati; e non quindi, in un'accezione psicologica o, peggio, patologica dell'individuo, ma come antropologia culturale e storia;
da questo punto di vista, è evidente che il fenomeno religioso nasce e si consolida, cambia e viene codificato come rapporto con la natura e le entità che vi presiedono, con le quali si negozia in modo propiziatorio e alle quali si attribuiscono profili antropomorfi, volontà , ecc... è un processo continuo, costante ed omogeneo, fino a - graduale - rottura antropocentrica, nel momento in cui la natura diventa "naturale", perde di sacralità e minacciosità ; il Protestantesimo è - significativamente per l'epoca in cui si è affermato, quella delle lettere e della scienza - il culmine religioso di questo processo, verosimilmente iniziato in età ellenistica e traslato col Cristianesimo nella forma monoteistica;
forse mi sono espresso male, perché non capisco il senso della risposta;
io intendevo che per raffrontare una religione "originaria" a qualcosa di altro, sarebbe necessario definire la prima; il problema è che nessuna religione ha un atto di fondazione "costituzionale" davvero storicamente autentico, se non per convenzionalismi retrospettivi; cioè, in quel presunto momento "originario" in effetti quel pensiero-dottrina era semplicemente la sedimentazione di tradizioni e idee precedenti, evolute senza soluzione di continuità ;
l'analisi storica delle tradizioni, e della loro invenzione retrospettiva come elemento identitario è illuminante per illustrare il genere di problemi che si pongono;
pertanto, l'unico modo sensato di definire una religione è quello di individuarne quegli elementi istituzionali - che non significa di dottrina clericale - coerenti e costanti per un periodo significativo, la cui osservanza consenta di individuare in modo inequivoco ed esclusivo i relativi appartenenti: cosa implica essere musulmano, e cosa lo esclude, secondo le convenzioni di chi ?
se fai questa operazione, potrai osservare che in grande misura, e fatte alcune eccezioni importanti, non c'è una gran differenza tra l'oggi e le origini;
quello che differisce sono, eventualmente, le dottrine e relative precettistiche, troppo spesso confuse col nocciolo inderogabile dei fondamenti.