Ma gli accusatori, non riconoscendo in tal modo il dogma dell'infallibilità papale, non commettono essi stessi eresia? Comunque sia chiaro che io sto col Pacioccone.
Ma gli accusatori, non riconoscendo in tal modo il dogma dell'infallibilità papale, non commettono essi stessi eresia? Comunque sia chiaro che io sto col Pacioccone.
semel in anno licet insanire, cotidie melius
Era già da qualche anno che sotto la cenere i carboni diventavano sempre più ardenti. Gesù in una delle sue diverse parabole disse: chi mi seguirà sarà perseguitato. La conferma l'abbiamo sotto gli occhi.
Un conto è divulgare il Vangelo, un altro è tentare di applicarlo.
Va be' ma questi sono i soliti estremisti, come ci sono in ogni religione, che quando si vedono messi all'angolo, impugnano un'arma, la prima che gli capita
http://www.ilpost.it/2017/09/24/papa-francesco-eresia/
quella vale solo per i dogmi, le pronunce ex-cathedra;
c'è una sorta di consuetudine per cui la "tradizione" è un valore che si contrappone ad eventuali accelerazioni che il corpo ecclesiale senta troppo brusche; certo che il paradosso dell'autorità resta tutto ed è verosimilmente destinato ad accentuarsi, perché sti papi simpatici sono come una droga: finito uno, devi trovarne un altro ancora più simpatico, aumentare la dose, perché se torni indietro l'effetto è devastante.
c'� del lardo in Garfagnana
Veramente l'alternarsi dei papi è stato discontinuo nell'etica. Il clero della chiesa o meglio i cardinali quando si adunano nei conclavi per eleggere il papa prendono in esame tutto il contesto all'interno della chiesa, delle evoluzioni involuzioni sociali delle nazioni in modo particolare preminentemente cattolici, considerando i concili pregressi e se necessitano di modifiche da apportare e che tipo di modifiche. L'elezione di papa Francesco è stata una necessità perché la chiesa stava perdendo di credibilità. Papa Bergoglio con i suoi esempi ha ricreato una determinata fiducia in una vasta platea di fedeli di un determinato ceto sociale, però inevitabilmente la parte più tradizionalista e conservatrice reagisce con ostilità.
Ratzi no, ma il polacco è quelli che li ha inguaiati: apparentemente molto popolare, in sostanza ha visto la peggior crisi delle vocazioni della storia e un'infinità di guai "politici";
ora i conti se li sono fatti, e il risultato è stato Bergoglio; ma, electa una via..., devono proseguire su quella, prendendo tempo, gandi proclami verbali, niente di scritto; se tornassero indietro, il contraccolpo sarebbe disastroso.
c'� del lardo in Garfagnana
Più che farsi i conti... ha prevalso l'ala "martiniana" questa volta.
Come avrei voluto vedere Martini papa... peccato che non s'è fatto
ha prevalso proprio perché si sono fatti du' conti;
l'unico modo è parlare tanto e scrivere poco; ma la vera rivoluzione per quel mondo, l'ha fatta Ratzi, dimettendosi, che è un precedente pesantissimo, per tanti motivi; anche una vendetta, da parte del più raffinato conoscitore della Chiesa; da fuori, ci si rende poco conto, ma queste sono cose devastanti, soprattutto dopo il calvario di GPII°.
c'� del lardo in Garfagnana
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
Ratzi non c'entra con questo; quando parlavo di vendetta, mi riferivo al fatto che dimettendosi ha inferto un colpo terribile all'idea di una figura papale santificata, speciale ed eroica, come quella promossa da Woityla, che ha tenuto fino all'ultimo; Ratzi non era un progressista, ma era molto crucco e si è voluto vendicare della scarsa devozione delle gerarchie alla causa, facendo loro questo dispetto;
ora, se il papa viene relativizzato come figura funzionale che, in caso di indisposizione si dimette come un qualsiasi funzionario, tutto diventa in qualche modo possibile; ora quelli parlano di una gestione più collegiale; in soldoni significa che il magistero viene elaborato esplicitamente da più gente, il che dovrebbe garantire una certa stabilità rispetto alla tradizione; ma anche che in caso di problemi e dissidi su tante questioni emerga una difficoltà a tenere insieme tutti, che è un problema grosso;
ora hai un papa che dice delle cose, e gran parte del corpo ecclesiale che lo sconfessa direttamente o manifesta malumore: il tutto in un quadro in cui se poi ne dovesse succedere uno tradizionalista o meno comunicativo, il risultato sarebbe devastante.
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