
Originariamente Scritto da
axeUgene
fai attenzione, perché "dovere" fa rima con "potere", nel senso che è l'espressione di un equilibrio di potere;
ci può anche stare, purché sia una transazione consapevole, posto che se un equilibrio di scambio si fonda sul potere, cioè, sulla forza, cambiate le condizioni viene meno anche quel patto;
la manifestazione più tipica e comune è lo sbraco dei coniugi, una volta raggiunto lo status desiderato, il matrimonio, i figli, la "sistemazione"; la litania invariabile è quella del coniuge che
non è più quello di prima, laddove prima metteva in scena un finto se stesso per conquistare, e poi torna il se stesso reale, perché ha conseguito il suo scopo e ora ha più potere;
quando hai figli, hai doveri verso i figli, non verso il coniuge, o non necessariamente;
il punto è se ha un senso pensare ancora alla famiglia come a quella roba lì, che deve tenere anche a costo di mortificare l'esistenza delle persone nel momento in cui la coppia è finita, e senza particolari traumi a giustificare; è utile ai figli apprendere via sentimento che l'amore di coppia è quel sacrificio, se non peggio in termini di soggezione e squilibrio ?
siccome si sa che in grande misura tante famiglie finiscono così, i sostenitori della famiglia tradizionale vogliono la donna procreatrice ad oltranza, che stia a casa e non lavori; perché a casa non ci sono incontri che possono degenerare in tentazioni e fughe, consapevolezze nuove; la donna che lavora e che ha persino tempo libero è già nelle grinfie dello dimonio; i mariti "tradizionali", invece, hanno tante opportunità , alla peggio in tangenziale

non è un equilibrio di potere questo, su cui si fondano i "doveri" ?