
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Il fungo, conosciuto oggi come Amanita muscaria, o agarico mosca, era noto fino dagli albori della storia . Sotto la pelle del suo caratteristico ombrello rosso screziato in bianco si nasconde una sostanza psichedelica, potentemente velenosa. Il suo uso religioso presso certi popoli siberiani ed altri è stato argomento di studio, e i suoi effetti esilaranti e depressivi sono stati analizzati clinicamente. Essi includono la stimolazione delle facoltà percettive così che l'individuo vede gli oggetti molto più grandi o molto più piccoli di come sono nella realtà; colori e suoni risultano assai intensificati e si prova un senso generale di vigore, sia fisico che mentale, assolutamente al di sopra dell'esperienza umana comune.
Il fungo è stato sempre un oggetto di mistero. Gli antichi erano stupiti dal suo modo di germogliare senza semi, dalla subitaneità con cui appariva in seguito alla pioggia e dalla sua altrettanto rapida scomparsa. Nato da una volva o "uovo", esso ha l'apparenza di un piccolo pene che si erge, anche lui, come l'organo maschile sessualmente eccitato. Una volta raggiunta la massima espansione del cappello, l'antico botanico vide in esso un fallo che sosteneva il "fardello" di un inguine femminile. Ogni aspetto della vita del fungo fu caricato di allusioni sessuali e nella sua forma fallica gli antichi ravvisarono un simulacro del dio della fecondità.
Cogliere un'erba così preziosa era un'operazione non scevra da pericoli, sotto ogni punto di vista. La scelta dell'ora, prima dell'alga, le parole sussurrate, il nome dell'angelo custode erano necessari per la funzione, ma non sufficienti. Era vitale qualche forma di risarcimento per ripagare la terra derubata del suo frutto; tuttavia, tale era la natura divina della sacra pianta, come veniva chiamata.