ti consiglio la quinta stagione di Dexter (il "giustiziere")
<Lumen è libera e s'incontra regolarmente con Dexter: non riesce a dimenticare il male subito e vorrebbe vendetta, così chiede a Dexter di uccidere per lei altre persone che le hanno fatto del male. Dexter per farla desistere le regala un biglietto d'aereo per casa,...ma cambia idea....>
la reltá peró Magiostrina é altra cosa...
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
" Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui
io ho capito che per te, in un mondo ideale, un rappresentante delle istituzioni dev'essere come un pezzo di legno, ma sei tu che non capisci che anche un giudice è un umano, e soprattutto non capisci che per cambiare la cultura, a volte, bisogna anche fare gesti scomodi.
Forse perché tu ti senti dalla parte di quelli che certe cose non le possono subire, è l'unica spiegazione che mi viene in mente per la tua rigidità mentale.
non è rigidità mentale, ma competenza dei sistemi di cui si tratta, che a te manca; è come se tu accusassi di rigidità mentale uno che ti avverte come non vada bene montare il motore di una Ferrari su una 500, perché si tratta di un sistema meccanico progettato per funzionare in un range diverso di sollecitazioni;
il giudice è unao, ma quando fa il giudice deve restare terzo e fare el so mesté; e se sbaglia, che paghi, come tutti;
non è che posso legittimare l'abuso d'autorità perché quello "è umano"; sticazzi... se vuole esprimere giudizi morali personali - che mi trovino o meno d'accordo nel merito - cambi mestiere.
c'� del lardo in Garfagnana
un contadino SICURAMENTE capisce e sa tantissime cose più e meglio di me. Questo non significa che sappia governare una nazione o progettare un'autostrada.
Come si diceva... certe persone fanno fatica con la complessità... addirittura la confondono con la complicazione.
Sforzati: nessuno ha detto che si può legittimare l'abuso di autorità perchè il giudice è umano. Il discorso che ho fatto è ben diverso.
La giudice non ha fatto un atto di "debolezza" o di "mancanza di controllo"; ha valutato qualcosa che pare tu non sia in grado di valutare: la società.
Comunque il finale di quel telefilm è questo: il colpevole, pestato prima da un detective che perde il controllo perchè non si trova la vittima, e poi a sangue perchè volutamente messo nella cella comune, si suicida, dopo che la vice-capo, nell'interrogatorio, lo ha volutamente umiliato e gli ha detto che "non gli interessa che fine farà".
Il detective prende 10 giorni di sospensione. Fine.
Seeee, guarda che qua è da un pezzo che c'è stata l'epidemia. Non ti ricordi le frotte di magistrati che si candidavano un giorno sì e l'altro pure, esternando ben più di un parere personale sulla violenza contro le donne, e quando poi perdevano le elezioni tornavano a fare i giudici...imparziali? E' ovvio che può importare ai semplici cittadini, ma a quelli che contano...insomma, ho i miei dubbi visto che non mi risulta che sia stata vietata la candidabilità dei magistrati, nè tantomeno la possibilità di riprendere l'incarico in magistratura.
Un singolo caso non fa una tendenza di cui preoccuparsi.
Curiosando in rete si trovano spunti interessanti.
"Giustamente Michele Serra osserva: «Se il sindaco di un paese terremotato dovesse ricorrere a qualche scorciatoia procedurale, a qualche arbitrio personale per aggirare la burocrazia e ottenere scopi che ritiene utili per la sua comunità, senza alcun vantaggio personale per se stesso, ve la sentireste di condannarlo? Sempre più spesso, leggendo delle disavventure giudiziarie (frequentissime) di sindaci,la sola domanda che viene da porsi è questa: ma ha rubato, o lo ha fatto per districarsi nella lugubre palude degli iter, delle scartoffie, dei controlli? E se lo ha fatto per la seconda ragione, vale la pena porre questioni morali o basta una sanzione amministrativa (blanda) che lo richiami alle regole?». "
https://www.quotidiano.net/speciali/...rati-1.3224347
Da qui si evince che anche per Serra, non tutti gli abusi di autorità sono uguali, che è esattamente quello che stiamo dicendo io e Yele. Essere troppo rigidi e schematici non conviene ai buoni.
non è il suo compito, tantomeno in quella sede, e tantomeno è scusabile nel suo ruolo, che costituisce un'aggravante professionale;
capisco il sentimento; i film americani di serie c ne sono pieni, con l'eroe che fa giustizia sommaria del cattivo, il quale altrimenti rischierebbe di farla franca in tribunale;
ma tu fraintendi completamente il punto essenziale della questione, perché sei totalmente ignara dei fondamenti delle cose di cui straparli;
da più di otto secoli il rapporto tra l'autorità e il soggetto sotto custodia sono la radice fondamentale di tutto il sistema giuridico di tipo occidentale, liberale e democratico, a partire dalla Magna Charta e dell'[i]habeas corpus[/]; tutta l'evoluzione successiva che ancora ci governa è un raffinamento diretto o indiretto di quel concetto che porta all'astensione progressiva dell'autorità e all'erosione della sua prerogativa di imporsi all'individuo se non nei limiti strettamente necessari e mai oltre, come nel caso in questione;
la nozione in questione ha un valore di tipo religioso per l'operatore di giustizia di uno stato di diritto, anche se tu non sei edotta sull'importanza dell'aspetto rituale in questione;
forse hai ricevuto un'educazione cattolica, e magari lo capisci così:
è un po' come se un prete cattolico a messa masticasse vistosamente l'ostia; ad un non cattolico del tutto ignaro del senso centrale e sacro di quel momento per il sistema la cosa sembrerebbe irrilevante, come a te sembra ammissibile che un giudice interagisca con un imputato contra-reo per propri sentimenti, per motivi socio-culturali, ecc...
ma per quel sistema di valori di cui il giudice fa parte l'irritualità di quel comportamento non è un mero accidente formale e sanabile con considerazioni di tipo culturale, estranee alla deontologia del sistema, bensì esattamente la negazione di un principio "sacro" cui si suppone l'operatore in questione aderisca, come missione e per giuramento;
detto questo, liberissima tu di pensarti cattolica ma ritenere la transustanziazione una cazzata; ma non puoi ignorare che in quel sistema la questione ha un rilievo diverso da quello che pensi, anche se persisti nella cupidigia di ignoranza.
c'� del lardo in Garfagnana
mah.. semplicemente certe condizioni non le puoi capire fino infondo, se non le vivi.
Io posso non essere razzista, ma non posso capire cosa significa essere, non so, di colore. Io posso stare dalla parte dei disabili, ma non potrò mai capire cosa significa esserlo.