Io conosco un sacco di mariti che non possono vedere i figli. Ma le nostre consocenze non fanno statistica.
Ma per la statistica, l'oservazione che fa eccezione esiste e fa testo, ed è semplice, possiamo farla qui.
Con i dati sul 60% delle donne oggetto di violenza, si dovrebbero notare di più gli effetti di questa violenza? Possibile che io non abbia avuto notizia o vista di donne che sono state oggetto di violenza? E' come se ti dicessi Dark, che vado ogni giorno sulle tangenziali di Milano da vent'anni e non ho mai visto un'auto. Questa è impossibile statisticamente.
Se le violenze sono così frequenti, perché le vediamo solo in televisione e non aprendo la finestra? Certi segni di colluttazione sono duri a morire sulla faccia di una donna.
Perché occorrenze come il cancro alle ovaie sono minori di quel 60% sbandierato ma abbiamo visto tutti una persona di conoscenza avere un cancro alle ovaie ed è così difficile vedere a giro una ragazza con il segno del fil di ferro intorno al collo o bruciature di sigaretta?
Indi, 150 donne uccise all'anno non dicono niente sul maschio italiano, dicono tanto a chi lo sente nel cuore delle loro storie orrende, con il rimpianto di non aver potuto fare niente.
Il susseguente tirar fuori le donne violentate a ogni italiano come peccato originale ereditato per dover trattare le donne con dei privilegi non è uguaglianza e mi disgusta.
Ho riassunto il mio pensiero.
Il fatto che tu non le veda non significa che non vi siano. Le statistiche sono serie, non sono basate sul "io vedo" o su "io non vedo". E sono pure numeri al ribasso se vogliamo dirla tutta, perché appunto molti episodi non emergono.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .