riguardo alle assicurazioni: quelle di grandi dimensioni fanno calcoli sulla base dei cc.dd. "grandi numeri", per cui riescono a eliminare il rischio spalmandolo su una casistica quasi infinita. oltre a ciò, come dovresti sapere, c'è il fatto che il mercato delle assicurazioni è caratterizzato dalla presenza, sempre per ciò che riguarda i grandi numeri, di situazioni di oligopolio, che rendono più che sicuri i profitti delle grandi aziende assicurative. ovviamente il discorso non vale per le piccole compagnie, per le quali i calcoli statistici hanno si importanza, ma non sono efficaci più di tanto nell'eliminare i rischi insiti nel calcolo del premio e del suo rapporto con il numero dei sinistri risarcibili. ovviamente in un paese come il nostro, in cui ad esempio, l'assicurazione degli autoveicoli è obbligatoria, tale obbligatorietà costituisce un efficace "paracadute" contro i "colpi bassi" del mercato. ciò ovviamente non esclude che i calcoli statistici di per sé siano, in forma pura, del tutto opinabili in termini epistemologici e in assenza dei correttivi di cui ho già detto.
su dante ovviamente i commenti si sprecano...qualcuno ha detto che ciò che egli racconta nel poema sia stato da lui effettivamente vissuto. ciò implicherebbe l'attingibilità del trascendente...quanto a catullo: ciò che domina nella sua poetica è l'intento di esaltare i sensi, i sentimenti e il "piacere" che si prova nel desiderio di soddisfarli. tuttavia il tentativo di esaltare la dimensione materiale non rende la sua poetica più nobile. sempre di pornografia si tratta.
se è incerto il futuro figurati il presente...![]()







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