Originariamente Scritto da
conogelato
Ragazzi ma almeno l'avete letta la Laudato si'? Altrimenti facciamo un buco nell'acqua disquisendo di ciò che non conosciamo....
Essa ha straordinari punti di convergenza con l'allarme degli Scienziati e delle Nazioni Unite. Che partono da basi differenti per arrivare alla domanda che abbiamo espresso in questo topic. Se davvero vogliamo salvare la Terra siamo ancora in tempo. Ma per poco.
In tutto 192 pagine, sei capitoli, 246 paragrafi e due preghiere per chiedere «che tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi». La fotografia del degrado di terra, acqua e cielo. L'analisi delle cause, a cominciare dallo strapotere della finanza e dalla debolezza della politica. I rimedi suggeriti, sobrietà e umiltà in primo luogo.
Papa Francesco non parte da zero. Riprende le parole dei suoi predecessori e il grido di allarme che da tempo mette in guardia dallo sfruttamento inconsiderato delle risorse, da una politica miope che guarda al successo immediato senza prospettive a lungo termine, dall’egoismo delle società consumistiche che stentano a cambiare i propri stili di vita. Ricorda che la cura del creato è impegno di tutti, credenti e non credenti.
«I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità», scrive Jorge Mario Bergoglio al numero 25. Se «il clima è un bene comune, di tutti e per tutti», l’impatto più pesante della sua alterazione ricade sui più poveri, ma molti «che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi». Il Papa denuncia «la mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle» come «segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile».
La questione dell'acqua
«L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani». Privare i poveri dell’accesso all’acqua significa negare «il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità».
La tutela della biodiversità
«Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre». Non sono solo eventuali “risorse” sfruttabili, ma hanno un valore in sé stesse.
Il debito ecologico del Nord rispetto al Sud
Il Papa denuncia la «debolezza delle reazioni» di fronte ai drammi di tante persone e popolazioni. Nonostante non manchino esempi positivi c’è «un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità».
Mancano una cultura adeguata e la disponibilità a cambiare stili di vita, produzione e consumo.
Occorre un'ecologia integrale
Nel secondo capitolo Il Vangelo della creazione, il Papa rilegge i racconti biblici e dà una visione complessiva della tradizione ebraico-cristiana spiegando il perché della «tremenda responsabilità» dell’essere umano nei confronti del creato. L’essere umano ha il compito di «“coltivare e custodire” il giardino del mondo (cfr Gen 2,15)», sapendo che «lo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano, insieme a noi e attraverso di noi, verso la meta comune, che è Dio».
http://www.famigliacristiana.it/arti...re-l-uomo.aspx