Originariamente Scritto da
axeUgene
mah... parli di sofferenza se chi ami ti abbandona; ma questo discorso, anche se potrebbe sembrare ovvio, al limite del tautologico, secondo me è vacuo, se non risolvi la premessa:
a parte che l'educazione cambia i sentimenti, eccome; un bambino piccolo viene educato alla simpatia e all'empatia, per esempio per gli animali; da torturatore di animaletti indifesi - i bambini possono essere crudelissimi, proprio perché non educati - a tenero padroncino del cane; e che anche il sentimento che appare come irrazionale può essere spiegato;
di fatto stai costruendo argomentazioni su un concetto di cui neghi la referenziabilità convenzionale, perché non sarebbe spiegabile; i greci, che avevano necessità di precisione, distinguevano;
ma, si seguisse la tua logica, sarebbe perfettamente legittimo per l'omicida della propria compagna giustificarsi per "amore", nel momento in cui non ammette di perdere quell'oggetto;
questa rimozione della definizione sostiene proprio l'equivoco per cui si spaccia come "amore per una persona" - una cosa intuitivamente nobile - quello che in effetti è amore, ma solo per la gratificazione che quella persona è in grado di darti, se ti fa i complimenti, se ti obbedisce, se testimonia pubblicamente del tuo valore, se ti garantisce del sesso, ecc... che è cosa parecchio meno nobile;
se a questo aggiungi il fatto, evidente, che persino l'oblatività e il sacrificio a favore di altri implicano una gratificazione per chi li pratichi - come sono buono, virtuoso, generoso... - e un potere, mi pare ovvio che l'uso della motivazione "amore" sia, consapevolmente o meno, un momento di rimozione di tutto ciò che è effettivamente reale nelle motivazioni "forti" di una persona;
vale la pena ? è utile ?
non sarebbe meglio decostruire questo mito e affrontare più consapevolmente gli istinti e i bisogni delle persone, magari evitando almeno una parte del disorientamento ?
non dico la sofferenza, eh... ma un conto è soffrire perché avresti perduto chi ami; altro è soffrire perché ti è venuta meno una prospettiva in cui ti trovavi benone, ma l'altro no; quello lo puoi continuare ad amare, se effettivamente provi quel sentimento;
quello che ti manca è la gratificazione delle sue attenzioni, o puoi essere turbata per la competizione ed il confronto con un'altra a cui lui le riservi;
ma se te la racconti così, la elabori meglio; prima di tutto, non sei vittima di un torto, ma solo di una combinazione che non ti ha premiata; in secondo luogo, dovesse capitarti di essere dall'altra parte della barricata, possibilmente con una persona altrettanto capace di elaborare pacificamente, soffriresti meno per sensi di colpa.