Originariamente Scritto da
conogelato
Se fai pace in Famiglia, ciò poi si riflette nel Sociale. Se sei un uomo pacificato, gli Altri se ne accorgono. E' la prima cellula della Società, la Famiglia. Tutti quanti noi veniamo al mondo dentro una Famiglia. E' lì che riceviamo affetto, Valori, Educazione...
Poi subentra naturalmente la Scuola, che ha (che dovrebbe avere) il compito di sostenere, appoggiare ed integrare tale Educazione per portare i nostri ragazzi alla piena maturità. Come Persone e come Cittadini.
Oggi questo viene meno, generando individualismo, edonismo, competizione, solitudine e infelicità.
IL PAPA A GENITORI E INSEGNANTI: NON SIETE AVVERSARI, COLLABORATE PER IL BENE DEI RAGAZZI
07/09/2018 Francesco incontra l’Associazione Italiana Genitori: «La famiglia non apprezza più come un tempo il lavoro dei docenti, spesso anche mal pagati. Serve un nuovo patto educativo»
È ai docenti, che in questi giorni si preparano a tornare in cattedra, che Francesco si rivolge: «Molte delle vostre energie», dice, «sono dedicate ad affiancare e sostenere i genitori nel loro compito educativo, specialmente in riferimento alla scuola, che da sempre costituisce il principale partner della famiglia nell’educazione dei figli. Ciò che fate in questo campo è davvero meritorio». Ma, denuncia il Pontefice, «oggi quando si parla di alleanza educativa tra scuola e famiglia, se ne parla soprattutto per denunciare il suo venir meno: il patto educativo è in calo». La famiglia, è la fotografia fatta da Francesco, «non apprezza più come un tempo il lavoro degli insegnanti – spesso mal pagati – e questi avvertono come una fastidiosa invadenza la presenza dei genitori nelle scuole, finendo per tenerli ai margini o considerarli avversari».
Occorre cambiare, è l’appello del Papa. E per fare questo cambiamento, sottolinea, «occorre che qualcuno faccia il primo passo, vincendo il timore dell’altro e tendendo la mano con generosità. Per questo vi invito a coltivare e alimentare sempre la fiducia nei confronti della scuola e degli insegnanti: senza di loro rischiate di rimanere soli nella vostra azione educativa e di essere sempre meno in grado di fronteggiare le nuove sfide educative che vengono dalla cultura contemporanea, dalla società, dai mass media, dalle nuove tecnologie. Se è giusto lamentare gli eventuali limiti della loro azione, è doveroso stimarli come i più preziosi alleati nell’impresa educativa che insieme portate avanti».
Francesco cita un proverbio africano: “Per educare un bambino ci vuole un villaggio”. «Perciò, nell’educazione scolastica», commenta, «non deve mai mancare la collaborazione tra le diverse componenti della stessa comunità educativa».
Francesco ricorda inoltre che «contribuire a eliminare la solitudine educativa delle famiglie è compito anche della Chiesa, che vi invito a sentire sempre al vostro fianco nella missione di educare i vostri figli e di rendere tutta la società un luogo a misura di famiglia, affinché ogni persona sia accolta, accompagnata, orientata verso i veri valori e messa in grado di dare il meglio di sé per la crescita comune». Infine, invita i genitori a considerare i figli come «il dono più prezioso che avete ricevuto» e a custodirlo «con impegno e generosità, lasciando ad essi la libertà necessaria per crescere e maturare come persone a loro volta capaci, un giorno, di aprirsi al dono della vita. E conclude: «Insegnate ai vostri figli il discernimento morale, il discernimento etico: questo è buono, questo non è tanto buono, e questo è cattivo. Che loro sappiano distinguere. Ma questo si impara a casa e si impara a scuola: congiuntamente, tutte e due».
http://www.famigliacristiana.it/arti...i-ragazzi.aspx