Originariamente Scritto da
conogelato
A volte mi fate per davvero cadere le braccia, ragazze: Ok, ci sono bambine che giocano coi soldatini, a tappini o a pallone. Ok. Ci sono bambini che giocano a bambole, a parrucchiera o a danza. Ok. Come poi, crescendo, tutti possono fare il camionista, il boxeur o lo scaricatore di porto. Ma non capite che non è questo, il punto? Che la vera Parità è quella della Dignità? Qualunque lavoro si faccia, qualunque scelta si metta in campo? Sia essa passare la giornata in ufficio a riempire file di excel e sia essa passare la giornata a lavare, stirare o cambiare pannolini? Siete ante-68 perchè ancora pensate che la parità risieda nel FARE LE COSE....LE STESSE COSE DELL'UOMO...
Che la parità sia solo quella dei diritti. E non anche quella dei doveri.
A me Veneziani non piace. Ma su certe cose non riesco a non dargli ragione.
Siamo ancora fermi al ’68
Gira e rigira siamo tornati a cinquant’anni fa, al tempo del bianco e nero. E infatti non c’è via di mezzo, non c’è sfumatura di colore, c’è una radicalizzazione tra quelli e questi, tra maggioranze silenziose e minoranze fragorose. Le femministe d’assalto sono diventate Vestali attempate, con le borse sotto gli occhi o il botulino sulle labbra, vegliano sull’ordinamento giuridico e biopolitico uscito da quel clima, da quell’epoca, e mordono se qualcuno osa rimettere in discussione i loro dogmi a norma di legge. Giù le mani, giù le mani…
Insomma, il tempo è passato, le posizioni sono cambiate, da ribelli sono diventati gente di potere, i radical choc si sono fatti radical chic, ma il contenuto è rimasto lo stesso. È la sola tradizione riconosciuta in Italia, il Sessantotto, la sola ideologia che ha libero corso e valore legale, il solo passato che ha valore nei curriculum. Rieccolo, il 68. Non è tornato, non se n’era mai andato, solo che ora esce allo scoperto e si sente nuovo, mentre si avverte che è rancido, inacidito, invecchiato male e andato a male. Il ’68 riciccia nella retorica dei diritti separati dai doveri e associati ai desideri, nella convinzione cosmica che l’uomo sia ciò che vuole essere e non ciò che è!"
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