beh, il tuo volontariato è un'esperienza personale, limitata ad un ambiente che fa riferimento alla parrocchia; se la nozione culturale di riferimento di quelle persone quanto a idea di sessualità e matrimonio è quella della Chiesa, non ho difficoltà ad immaginare che si producano anche circostanze surreali, dato che ho una certa esperienza dell'ambiente e della disfunzionalità psicologica che spesso attrae quella modalità;
come al solito, confondi gli effetti con le cause, perché vuoi rimuovere queste ultime;Lo so, lo so benissimo che spesso la decisione di separarsi arriva al termine di lunghi processi e dolorose sofferenze: Ci mancherebbe! E' che oggi, purtroppo, la scappatoia del divorzio e del divorzio breve ha preso campo in modo decisamente abnorme. Spazio per la mediazione, per il dialogo, per cercare di salvare e ricucire l'Unione (e la salute psicologica dei Figli) ce n'è sempre meno.
Prendete questa statistica del Telefono Azzurro (del 2012!!!) e moltiplicatela per due....
il divorzio, soprattutto quello "breve" e semplificato serve solo a sostituire quello che è mancato prima, e cioè una formazione adeguata delle persone alla coppia, ai sentimenti e alla sessualità;
ora, io - come ho scritto diverse volte - non ho nulla in contrario se alcune persone coltivano una certa idea di matrimonio, indissolubile, preceduto da castità, ecc...
ma, come scrivi candidamente, si tratta proprio di una scommessa, un azzardo, giocato sulla rimozione delle pulsioni prevedibili, e aggravato dalla mancata esperienza;
se si sposano due persone che non hanno mai convissuto, non hanno fatto esperienza di loro stesse, delle proprie pulsioni - anche con le "storielle" - della propria stabilità caratteriale, che non hanno un'identità sociale autonoma, ma, anzi, costruiscono quella sullo status di coppia o matrimoniale come conformità, senza il quale sarebbero amputati, è inevitabile che quella famiglia si avviti prima o poi in una nevrosi;
quei divorzi brevi a te sembrano surreali perché hai rimosso l'equivoco su cui sono stati fondati e sanciti quei matrimoni; se ti manca quella percezione, o la rimuovi, è ovvio che ti sembra tutto assurdo;
se una persona, di 20 o 30 anni è incompleta nella sua maturazione, perché non ha una stabilità lavorativa, un'identità sociale e culturale, manca di esperienze emotive e di appagamento del desiderio, e cerca di risolvere queste carenze in modo improprio, azzardando un matrimonio, scommettendo, è praticamente certo che tutto ciò che ha messo da parte e non risolto prima verrà a galla, sconvolgendo tutti i valori e i rapporti di quell'unione equivoca;
il più delle volte, il matrimonio è come dare una Ferrari a dei neo-patentati perché facciano la panoramica BO-FI; ha'voglia te a consigliare prudenza; la metà si schianta, molti si fermano e chiamano qualcuno, e chi esce vivo lo fa a prezzo di un esaurimento e non tornerà mai più su quella strada; se non sai superare un TIR in curva, non prevedi che quello in discesa uscirà in sorpasso per risparmiare i freni, non ti accorgi che in discesa prendi velocità o non sei freddo quando gli altri ti si piazzano a mezzo metro dal culo, ti schianti per forza; è questione d'un attimo;
ora, tu puoi anche perorare la volontà di tenere in piedi tutto, ma ogni psicologo vero, quelli che avrebbero titolo per fare da consulenti di coppia, ti dirà che le conseguenze sulla salute mentale e pure fisica delle persone coinvolte, figli inclusi, sono devastanti; il che ti spiega la ritrosia di quei figli ad emulare i genitori;
chi voglia davvero la famiglia, se in buona fede, dovrebbe ispirarsi ai sistemi sociali dove questa è forte e capire perché funziona meglio: per esempio, in Francia o Germania, dove non si fanno i discorsi tuoi, ma si tutelano le carriere delle donne coi permessi, dove a 25/26 anni si lavora e si ha generalmente un reddito e una prospettiva; dove si divorzia, anche in tempi brevissimi, ma l'impatto sulle vite delle persone è molto attenuato da queste tutele e non produce le stesse devastazioni, perché non si finisce nella miseria e nell'abbandono, non ci si avvita nel rancore e nelle dipendenze allo stesso modo;
questa idea di attribuire ad un decadimento morale un fenomeno di massa è sciocchina, e soprattutto sbagliata: il comportamento "immorale", che legittimamente dovrebbe ispirare una censura come la tua, per definizione è limitatissimo, come quello contromano in autostrada, chi commetta reati, ecc... una frazione, deviante;
quando, al contrario, i numeri sono quelli che posti sui divorzi, vuol dire che è l'istituto, la regola, l'impianto, ad essere difettoso, non la morale;
è come le autostrade a due corsie, fatte per le 600, le 1100 e i telonati degli anni 50, ovviamente inadatte agli autoarticolati, i SUV e le berline larghe e veloci; non puoi chiedere alle persone di guidare a 80 kmh in corsia di marcia, come la famigliola in 600 che andava al mare negli anni 60; devi fare la terza e la quarta corsia.