infatti,
se io lo dicessi; al contrario, quell'aspettativa di esclusività che non può essere derogabile è una limitazione nelle capacità relazionali di una persona; primo perché può essere transitoria verso un rapporto esclusivo; ma poi perché potrebbe anche andar bene così; cosa ci sarebbe di male nel non coltivare l'esclusività ?
non è un calcolo, ma conoscere se stessi; babbo natale va bene da bambini, ma poi diventa il truffatore;
poi, i sentimenti e le emozioni sono cose molto complesse, già all'origine; anche quando si individua una persona oggetto di attenzione c'è già un calcolo di economia emotiva in partenza, in relazione alla percezione del proprio potenziale e della competizione:
magari a scuola ti piace la ragazza più bella e corteggiatissima da quelli più grandi e scafati, e desisti, per puntare una che ti piace meno ma che ti sembra più alla tua portata; a volte si incontra bene, ci si attacca perché quella corrisponde, ma un sottotraccia reciproco di consapevolezza dell'essere seconde o terze scelte può venire fuori in molte circostanze;
te lo fa fare che ti piace, che hai l'impressione di piacere per motivi relativamente stabili; è più facile se, invece di conquistare, mettere in atto strategie seduttive, sei te stessa;
a me sembra una sciocchezza questa storia per cui tutti aspirerebbero al disimpegno; io credo che a tutti piacerebbe essere innamorati, ma la maggior parte non può più emulare le aspettative "semplici" delle persone giovani di 50 o 70 anni fa, perché la cultura e la consapevolezza dei sentimenti è diversa, sta cambiando;
forse; ma ha dei costi; quando ti presentano il conto, non ti lagnare;
beh, oggettivamente si evita di manifestare una propria esigenza per il timore di creare o ampliare fratture; ma poi quell'esigenza rimossa crea nevrosi, aggressività che si manifestano altrimenti o in modi inconsapevoli; credo ne abbiamo tutti esperienza; si tratta di saper, ed essere consapevoli, di quanto il compromesso è sostenibile;
nel mio caso, non alle scopate perse, ma all'esperienza di stare bene con una che ogni tanto va a Napoli, Parigi o in Grecia e sta con un altro, superare l'insicurezza che ha bisogno di essere "il fidanzato" per sentirsi riconosciuto come persona di valore, che si può presentare e raccontare agli altri con una relazione conforme;
vedete, io sono un uomo su cui si può puntare per il futuro !
c'è un grande spreco di vita in questa necessità identitaria di essere riconosciuti e riconoscibili per il proprio status di coppia, dove il partner è anche un metro sociale: hai la donna bella, sei un uomo di successo e valore; sei un uomo che punta ad una certa identità sociale, non puoi stare con una brutta o con una coattella, anche se ti piace; ci potrei scrivere una trilogia di romanzi, ragazzi/e di Vigna Clara o Balduina vs coatti/e di Ottavia; altro che Muccino...
semmai, è il contrario; la regolamentazione sancirebbe, equiparando senza oneri dimostrativi, la stessa non punibilità che vale per il coniuge che si appropri delle risorse sul conto;
la manipolazione, per definizione, non può essere in buona fede, perché è un tentativo surrettizio di ottenere quanto non si riuscirebbe in modo aperto; ma il problema è che sono modi che intervengono in un quadro di scarsa comunicazione, fraintendimenti, confronto di potere, rimozioni, con tutto che si somma;
cose normali e accettabili in coppia, ma entro una certa misura; quando, anche senza rendersi conto, si colpisce un attributo essenziale dell'identità altrui e si fa scatta la consapevolezza, può crollare tutto; io ho conosciuto diverse persone consapevoli delle corna per decenni, che sono crollate nel momento in cui la confessione o la scoperta le ha costrette a relazionarsi col partner non potendo far finta di non sapere, perché a quel punto era crollata l'immagine di se stessi, l'identità che si porta in giro quando si esce di casa; e bada, qui non si tratta nemmeno del banale
purché non si sappia in giro... perché non lo sa nessuno; lo sai solo tu, ma tanto basta; cioè, lo sapevi prima, ma ora non te la puoi più raccontare;
beh, un po' sì; i problemi relazionali dei nordici si assomigliano abbastanza;
non saprei; la menzogna, la rimozione, è qualcosa che presenta il conto in tempi differiti e modi imponderabili; a volte la puoi vivere con l'allegria da commedia dell'arte, altre finisce in tragedia;
Beh se ci pensi rispetto alla generazione di nostri genitori, noi abbiamo avuto molta più esperienza e i giovani di oggi continuano ad avere questa libertà.
Il rovescio della medaglia però dà degli effetti contrari che sono già sotto i nostri occhi. A forza di fare esperienza si accumula una certa insicurezza e un senso di precarietà che continuano a spingere avanti il tempo della maturazione di quell'esperienza in scelte più definite e definitive. Per cui si rimane single per sempre.
perché sbagli a vederla come "libertà", e a trarre conclusioni di conseguenza:
la libertà sarebbe un codice emotivo per imparare dalle situazioni, come quello che mancava a me quando la tipa diceva: il prossimo we vado a Napoli da Ric; io non ero libero, perché non ero educato a gestire emotivamente la cosa, ad essere presente a me stesso;
e non lo sono nemmeno i ragazzi di oggi; solo che, siccome il marcatore di successo mediato dalla cultura di massa è la disinvoltura sessuale, il vero tratto dei vips
, cui si contrappongono gli sfigati, si deve esibire la disinibizione, come un accessorio di moda dei tempi in cui ero alle medie;
questa non è libertà, ma appare tale ai genitori, vista dall'esterno;
io credo che molto, a parità di altre circostanze, dipende anche da quanto le persone hanno un'identità sociale realizzata dalla formazione e lavoro; i miei cugini francesi, o tutti gli acquisiti con la mia ex, avevano percorsi professionali e identità più stabili; quasi tutti separati, ma in modo poco drammatico, e prontamente ricollocati;
qui la gente non si sposa perché nella maggioranza dei casi non è in grado di dire a se stessa chi è e chi sarà tra 10 anni, se potrà pagare un affitto o un mutuo, ecc... e guarda che questo conta tanto nel momento in cui ti candidi come partner stabile ad un'altra persona, perché se non sei una testa di caxxo sei il primo a mettere le mani avanti; non per egoismo o disimpegno, ma per prudenza, non solo materiale;
se non hai una posizione sociale forte, puoi avere la tentazione materiale di appoggiarti alla coppia come strategia di sopravvivenza basica, ti pigli il primo che passa, e ti blindi in casa coi figli; ma sei anche estremamente vulnerabile all'eventuale crisi; da una precarietà di single a cui sei abituato, ti poni nella condizione di diventare davvero un clochard se le cose vanno storte; e il rischio è alto.