Abbi pazienza, io quello che hai scritto l'ho capito benissimo, non so tu.
Certo, e su questo nulla da eccepire, ma si dà il caso che tu abbia tagliato ciò che segue, ed era proprio quello che ti avevo quotato e che ripropongo:L'AUTORE DEL LIBRO (Douglas R. Hofstadter) ricorre ad una serie di riferimenti a Bach, Escher e Gödel "per poi spiegarci come funziona il nostro pensiero, metterci in guardia dai tranelli della logica, confrontarci con le incongruenze della matematica, spiegarci la differenza fra "veritá" e "prova"... questo ho scritto.
Dubito fortemente che Hofstadter sostenga che sia necessaria la "matematica di Gödel" per giustificare la presenza degli assiomi che, oltre a essere indimostrabili per definizione, sono noti fin dall'antichità e senza i quali nessun tipo di matematica sarebbe possibile. Non ho letto il libro e non conosco l'autore, ma sono pronto a scommettere quello che vuoi sul fatto che non abbia mai espresso un concetto del genere.