no, è quei che non comprendi il punto, perché sei educato a vedere il lato mondano delle questioni, perciò ti sfuggono tutte le implicazioni teologico-dottrinarie della questione; ma così finisci a non comprendere nemmeno quelle sociali nel loro funzionamento:
vedi, proprio non cogli il punto: la differenza è che un imam, un rabbino, un pastore non si pongono come autorità; sono "avvocati", consulenti; il clero cattolico pretende di anticipare il giudizio in base ad un'investitura auto-asserita;si. infatti oltre agli avvocati "ordinari" esistono gli avvocati "dello stato", e qualcuno ha anche azzardato l'ipotesi che alcuni avvocati, in ragione della propria competenza, potrebbero senz'altro far parte del novero dei giudici. la differenza non tocca le competenze del singolo ma il contesto organizzativo nel quale opera. che sia avvocatura o magistratura conta poco. la differenza è funzionale e non sostanziale.
in questo c'è la costituzione di un grado intermedio di qualità divina estesa ad un corpo mondano, al di là dell'unicità di Cristo - già controversa in senso teologico - che genera un'infinità di problemi di "svalutazione" della potenza di un credo;
eresia è qualsiasi dottrina che si ponga in contraddizione con quella adottata da chi definisce l'eretico; quindi ognuno ha i suoi eretici;no. questo non è affatto vero. le eresie sono state proprio quelle del cattolicesimo "riformato", che non accetta una o più delle verità contenute nei vangeli, a favore di altre. la chiesa cattolica invece accetta l'intero contenuto dei vangeli. anche la frase in cui cristo affida a pietro la chiesa avvenire.
e qui torniamo al punto, per cui quei testi non hanno attitudine normativa, perché il significato non è sufficientemente ridondante da costringere ad una sola interpretazione, che si imponga per ermeneutica e forza logica.