Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
non ho capito francamente che cosa vuoi dire, axe. le implicazioni teologiche, come tu dici, si riducono all'accettare o meno alcuni passi del vangelo a scapito o a discapito di altri. sono queste le questioni che hanno presieduto alla nascita delle diverse confessioni cristiane.
per te, disinteressato alla teologia, si risolve tutto così, facilmente; ma le implicazioni teologiche sono tutte interconnesse nel determinare la struttura si senso: cambi un elemento, e a catena viene ridiscusso tutto il sistema e la credibilità, giustificazione di tutto; potrei farti mille esempi di contraddizioni esiziali;

daglie. ti ho già detto che le differenze attengono, nell'ambito del cristianesimo, all'accettazione o al rifiuto di alcune verità contenute nei vangeli. la differenza è interpretativa e non sostanziale, come si verifica anche nel dominio del diritto, fra interpretazioni contrastanti.
interpretativo è sostanziale, come per qualsiasi formulazione precettizia, che si atteggi a normazione, dove la forma è sostanza: se interpreti nel senso dell'obbedienza sei nell'emisfero opposto rispetto a quello dell'autonomia della coscienza, per fare un esempio;

l'ha detto cristo. i preti, i vescovi e i cardinali ne hanno semplicemente tradotto la volontà in istituzioni concrete...
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nessuna interpretazione si impone per forza propria ma in base al consenso che riceve. anche la chiesa cattolica segue questa logica, ed è per questo che è la più "potente" delle organizzazioni cristiane.
ecco, no, proprio no; ogni testo che si adotta come normativo ha una sua forza autonoma di significato, a partire dalla ridondanza dei significanti che contiene, tale da forzare un'interpretazione ed escluderne altre;
quando a decidere è il consenso o l'opinione, vuol dire che:

a) il testo non si presta a normare, formulare precetti coerenti e "forti" per l'equivocità dei significati, contraddittori in misura irredimibile; oppure
b) si è determinata un'eversione, e cioè il rifiuto di quei principi che avrebbero una loro forza, ma non sono più assunti come guida e quindi il testo è stato abbandonato;

il semaforo rosso non è oggetto di consenso o opinabile; lo puoi trasgredire, ma non pensare che la tua trasgressione rappresenti il senso autentico e condiviso del precetto; poi, si può dare il caso che tu viva a Napoli, e allora siamo nel caso b) col sottinteso conseguente di considerare che non vi è affidamento sul rispetto di quella norma, e perciò vale solo l'apprezzamento individuale delle circostanze, che annulla la legge, i vigili, il codice, così come le chiese.