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@ Axe.
Ma io soo stata in una pontificia università , mentre finivo
la facoltà di medicina e preparavo la tesi, andavo lì,
come uditrice, non avevo tempo per studiare teologia-
Da quello che ho capito si dà molta importanza alla storicitÃ
di Gesù, si è realmente incarnato, è realmente esistito,
la nostra è una religione incarnata, i vangeli non sono testi
apologetici perchè si basano sulla testimonianza degli Apostoli
che videro, toccarono, udirono il Cristo, e che trasmisero cio'
ai vescovi, i loro successori.
Certo, la questione non è così semplice, si è molto scavato sulla
vita di Gesè, uno zelota dici? Perchè gli apostoli erano armati?
Ma facevano i pescatori, alcuni pesci vanno uccisi subito e se-
zionati, servono spade e pugnali, comunque Israele era sempre
in guerra con i suoi confinanti, Dio veniva chiamato Dio degli eserciti
perchè lì fin da epoche più remote tutti prestavano servizio militare
dai 16 ai 60 anni .
Certamente, scavando, le cose si fanno più complesse, e a dire il
vero non siamo certi nemmeno del luogo natale di Gesù.
Risaliamo alla celebre e tormentata profezia di Michea 5, 2-5 (ebr 1-4)
che dice: "Così dice il Signore: E tu, Betlemme di Efrata così piccola
per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve
essere il dominatore di Israele; le sue origini sono dall'antichità , dai
giorni più remoti."
Il testo di questa Lettura è tra i più noti, ma contiene molte difficoltà .
Il suo significato messianico, ammesso pacificamente da tutti ( ebrei
e cristiani), lo ha reso così familiare che nemmeno ci accorgiamo delle
incongruenze stulistiche dell'originale ebraico, ovviamente. Tutte le
traduzioni, dalla più antica dei LXX alla più recente della CEI, hanno senti-
to l'imbarazzo di questo testo. Il profeta traccia un quadro vastissimo:
predice quello che un giorno accadrà , in tutto il mondo, quando i popoli
si dirigeranno verso Sion, per il desderio di imparare a conoscere Jahwè,
il vero Dio ( 4, 1-8).
Nel corso dei secoli, però, durante i duri anni di attesa, si sentì il bisogno
di determinare più accuratamente quello che il profeta aveva detto in modo
sfumato. Venne così il desiderio di determinare geograficamente il nome
del luogo di origine
di questo ultimogenito e siccome si trattava del casato di Davide, pareva
logico indicare Betlemme. Venne così aggiunta, nel testa ebraico, la sempli-
ce terminazione "lehem": ma essendo il testo" Beth Efratah", ne risultò
" Beth lehem Efratah".
E qui successe il guaio. Infatti la espressione " Beth Efratah" significa sem--
plicemente " casato di Efrata", cioè il clan al quale appartenne Davide: in
ebraico di genere maschile. Invece l'espressione" Beth lehem Efratah"
indica la città di Betlemme, un luogo geografico, e come tale in ebraico
di genere femminile. E con ciò? Semplice, non è più possibile avere una concor-
danza grammaticale, in ebraico: infatti la frase iniziale " E tu, Betlemme" contie-
ne il pronome di seconda persona "tu" maschile, senza alcun dubbio. In questa
prima proposizione dunque abbiamo un soggetto maschile, ma la sua apposi-
zione ( Bethlehem Efrata) è femminile. In italiano, come in latino, non si sente
lo stridore perchè tu è maschile e femminile.
Quindi leggendo il testo ebraico con chiarezza abbiamo, " E ora a te, casato di Efrata,
da te mi uscirà un ultimogenito ( nel testo zai'r che oltre che piccolo significa
anche ultimo nato) che sarò dominatore in Israele, le sue origini sono dall'anichità ,
da tempi immemorabili".
Quindi Gesù nacque dal casato di Efratah, ma non si sa se sia Betlemme, insomma non vi
è certezza sul luogo di nascita, figuriamosci sul resto, però la Chiesa crede nella storicitò
dei vangeli.
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