Credo che da sempre tra matematica e cervello ci sia una relazione in entrambi i sensi. Oggi la matematica serve a studiare il cervello, grazie ai progressi nello studio di sistemi dinamici con retroazioni non lineari. Viceversa, ci si chiede se lo studio neurofisiologico del cervello possa dirci qualcosa di significativo e di preciso, in dettaglio, sui vincoli che l’architettura neuronale geneticamente determinata impone all'attività matematica. Sembra che probabilmente si sia aperta una strada, con gli studi recenti di neurofisiologia e di psicologia evolutiva. L’argomento sta allora, ovviamente, diventando appassionante e di moda.