si. però capisci bene che la centrale elettrica è "reale". i titoli no. e cmq ci sono titoli e titoli. i titoli del debito pubblico nostro, italiano, sono una cosa. i titoli che si vendono in borsa, con tutte le distorsioni che comportano e le cautele che richiedono da parte dell'azionista o dell'investitore in questione, sono altra cosa. ripeto: guai se l'economia finanziaria con tutti i rischi che comporta, fosse tratta a parametro di giudizio della salute e dell'efficienza di un sistema economico. non avremmo più dove sbattere la testa.
si. a livello macro/economico. non politico o di politica economica. almeno finora.
allora. l'oro non conta più un cazzo almeno da bretton woods e soprattutto nei paesi comunisti, che, come la cina sono in grado di utilizzare proficuamente sia metalli pregiati come l'oro, che metalli "vili" come il piombo. quanto all'arbitraggio, lo dovrebbe fare il fmi o la banca mondiale, ma non lo fanno. però la loro esistenza come soggetti internazionali sta a indicare che anche le economie più prospere non vedono di buon occhio le speculazioni internazionali. anche quando come dici tu, la speculazione servirebbe a calmierare il mercato...
no amico. le somme le hanno rifuse i fondi di investimento. è per questo che hanno chiuso bottega.
ma si, certo. la finanza a livello paypal ci sta. quello che non ci sta è la compravendita di "aspettative".
la speculazione è male. sempre. profitti di pochi a scapito dei molti...come accadde, mi viene da pensare, anche nella russia dell'immediato post/comunismo.
no. la moneta di per sé è mezzo di scambio. il problema non è la moneta, ma il suo utilizzo. ad esempio quando si attribuisce un prezzo alle proprie previsioni di mercato...
no. è semplicemente comprare soldi. il che non è che si possa dire sempre, in tutte le transazioni. anzi.
si. però convieni con me che non è lo stato in default a favorire la speculazione, ma è quest'ultima a far crollare gli stati minandone la salute...
la grecia non fa testo. e se anche volesse dire qualcosa, sarebbe che è vero il contrario. è cioè la speculazione a gettare a terra uno stato e non viceversa.
no. è lo speculare sul niente che manda tutto a puttane. se io compro tulipani e tu anche, insieme ad altri, nel medio periodo il prezzo cresce, si crea perciò una bolla che, nel lungo periodo determina disastrose perdite in chi credeva che il prezzo dei tulipani sarebbe rimasto sempre alto o addirittura crescesse all'infinito. questo per dirne una. insomma se l'economia cessa di essere collegata alla realtà , più che alle previsioni, si crea una situazione insostenibile, e causa di miseria diffusa.