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Cosa ho scritto io e cosa hai capito tu?
tu hai scritto questo:
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prendiamo invece la storia del creatore che, a cose fatte, vide che l'uomo era un essere senziente, e non un non un vaso inerte
cioè, un creatore che si rende conto solo a cose fatte di quello che avrebbe combinato, non essendo prima in grado di saperlo, da onnisciente; poi, se non sai nemmeno tu quello che ti passa per la testa, figurati se posso saperlo io;

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La tua comprensione non dipende da quello che io dico su Dio, poiché lo dico in relazione a Gesù al quale non credi, ma dipende da come lo concepisci tu.
non c'entra nulla il credere o non credere; anche se permuti Dio con l'intermediario-traduttore Gesù, i termini della questione non cambiano, perché sempre un messaggio intellegibile quello deve veicolare;
cioè, Gesù mi dovrebbe dire, comunicando volontà divine, quello che dovrei o non dovrei fare;

ma se gli esegeti di quel Gesù non sono in grado nemmeno di rappresentarmi un sistema normativo morale coerente e intellegibile, a cosa credo per poi conformarmi ?
guarda che non è questione mia, ma tua e, per esempio, di Cono: è lui che crede in Gesù e sul mai divida l'uomo... ti cazzia perché non ti ricongiungi con tua moglie, e tu, sempre osservando Gesù, la vedi diversamente;

ora, io tendo a pensare che abbia ragione tu; e, fai attenzione, non perché personalmente sia più affine al tuo modo di sentire che a quello di Cono, cosa che è, ma non rileva, visto che non credo;
ma proprio sotto il profilo esegetico-logico, dove una qualche autorità 'avrei pure, visto che è stato il mio lavoro, ad un certo livello;

se un senso deve avere tutto il costrutto evangelico, tra dispositivi di diverso rango precettizio, e la successiva codificazione paolina, la tua posizione ricalca esattamente quest'ultima, che rimanda alla centralità della coscienza:
se tu, in buona fede, e non per opportunismo, hai scelto in un certo modo a fin di bene, con Paolo i tuoi stessi pensieri ti scusano e la lettera soccombe: non l'uomo per il Sabato...

del resto, è probabile che il vero Gesù, ebreo, ragionasse come gli ebrei per paradossi - che la tua sinistra... chi cerca la vita la perderà... - perché già quel modo di fare di punzecchiare la coscienza, ponendo la persona di fronte al conflitto logico, fosse già il sistema, che gli ellenizzati europei non hanno potuto mai comprendere, perché razionalisti e aristotelici, e ignari di Torah e Talmud, che sono la vera religione;

infatti, da Paolo, quello che ti direbbe un pastore è che non si possono interpretare le Scritture come un teorema; ma un'indicazione la devono dare, intellegibile e quanto più possibile, coerente, con tutti i misteri del caso;
altrimenti, ci si costruisce tanta roba malferma sopra e, invece di sostenere la vita del credente, la si carica di afflizione e angoscia.