All’umanità sono stati dati diversi sistemi religiosi, ciascuno di essi adatto alle esigenze spirituali dei popoli fra i quali era promulgato; provenienti dalla medesima sorgente divina tutte le religioni ci mostrano le medesime basi fondamentali o principi.
Tutti i sistemi ci insegnano che vi fu un tempo in cui regnava l’oscurità completa. Quello che ora percepiamo, allora non esisteva. La terra, i cieli, i corpi celesti erano increati; altrettanto era delle molteplici forme che vivono e si muovono sui pianeti. Tutto, assolutamente tutto, era ancora allo stato fluido e lo Spirito Universale “in riposo” copriva lo spazio illibato come l’Esistenza Unica.
I Greci definivano questa condizione omogenea Caos e lo stato di separazione metodica che vediamo attualmente, il cammino dei corpi celesti che illuminano la volta dei cieli, la processione imponente dei pianeti attorno al nucleo di luce centrale – il sole maestoso – la serie continua delle stagioni e l’alternanza invariabile del flusso e del riflusso, tutto questo aggregato di ordine sistematico era chiamato Cosmo e si supponeva provenisse dal Caos.
Quando il cristiano mistico apre la Bibbia e medita sui primi cinque versetti del Vangelo di S. Giovanni – un gioiello fra i più preziosi di tutte le dottrine spirituali – ottiene una comprensione più profonda.
Aprendo il cuore che aspira a conquistare la conoscenza di questi sublimi insegnamenti mistici, supera le forme materiali della natura comprendenti i diversi regni di cui abbiamo parlato ed egli stesso si trova “nello spirito”, come i profeti dei tempi antichi. Egli è allora nella regione del Pensiero Astratto e contempla le verità eterne che Paolo vide nel "Terzo Cielo"






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