
Originariamente Scritto da
axeUgene
vedi ? a me dici questo; di nuovo ribadisci la gratuità ; poi, però, istintivamente l'opportunismo della paura, che sembri aver cacciato dalla porta, lo fai rientrare di nascosto dalla finestra rispondendo a Vega:
a parte che se la condizione è obbedire, la cosa non è affatto gratis; ma questo lo posso anche capire;
il minus del tutto, come ho scritto anche precedentemente, è questo legame di necessità che in concreto nelle tue parole si crea tra virtù e paura, in questo caso della morte, se non proprio del castigo;
la presenza di questa prospettiva sminuisce il valore morale, l'immagine e somiglianza, rattrappisce, crea un conflitto tra autorità e buona fede;
nella tua rappresentazione, la virtù e il bene hanno senso solo se si crede e si obbedisce; esattamente come per il bimbo che concepisca il nuoto solo coi braccioli e ha paura;
tu metti i braccioli, perché ti "salvano" dalla tua paura di annegare; ma è la realtà che ti mostra i bambini che nuotano senza, vanno sott'acqua e si abituano al sale negli occhi e a sputare se bevono, e restano a galla; e non sono bambini maleducati; non fanno nulla di male;
l'adulto a immagine e somiglianza non può motivare il bene con la prospettiva di una remunerazione, perché vorrebbe dire che senza quella non crede a quel bene; senza citare Kant, non potrai mai confidare dell'onestà di una persona che non rubi finché quella pensa di essere osservata;
solo quando quella fosse sicura dell'impunità - cioè, senza paure di castighi e speranze di premi, vite ultraterrene... - avresti una vera virtù, a immagine e somiglianza.