infatti, non era lui a dire la cosa; lui ha solo frainteso la mia risposta come posta su un piano di asserzione morale, mentre era unicamente logico;
la teodicea è la materia che riguarda il millenario dibattito teologico sulla "bontà " di Dio, alla luce dei poteri attribuitiGli e degli accadimenti;
ora, il credente che cerchi nella natura il segno della presenza divina si espone inevitabilmente a dover spiegare il senso delle crudeltà che la condizione di natura esprime, e non per la mia personale nozione di bene o male, ma per quella comune;
è un modo arcaico perché, dopo secoli di filosofia e sentire comune della natura - cerca di far leva su un sentimento di che ha bisogno della manifestazione soprannaturale - nel caso, una natura eticizzata - per giustificare idee religiose, che potrebbero non averne bisogno;
questa è una debolezza, oggettiva, per chi predica un Dio onnipotente e "buono" nella natura, visto che costringe alla rimozione di quanto la sensibilità normale suscita, e io la facevo semplicemente notare;
allo stesso modo come si potrebbe fare con uno che pubblicizzi una mozzarella dicendo che è la più venduta in Inghilterracon tutta la simpatia per gli inglesi, difficilmente questi possono essere narrati come gran gourmets, ecco...