Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
Hanno bisogno di testimoni, i nostri figli. Hanno bisogno di testimoni credibili, soprattutto. Che ciò che dicono, vivono. Se vedono questo, possiamo dialogare con loro tranquillamente su tutto: Come una spugna, assorbiranno il Bene e respingeranno il Male. In ogni circostanza della Vita. Impareranno a cadere e impareranno a rialzarsi. Poichè avremo formato in loro una spina dorsale. Avremo regalato loro una bussola morale, utile ad orientarli sempre. Nella buona e nella cattiva sorte.

in un altro 3d, irridevi alla mia risposta sulla singolarità umana, in cui riepilogavo per sommi capi l'acquis scientifico, e sostenevi:

Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
Non cogli il punto e me ne dispiaccio: Tutto è in evoluzione, in Natura. Ma (come dice la Parola Rivelata) "ciascuno secondo la propria specie..."

L'Uomo non ha niente a che vedere con la scimmia. E' proprio ALTRO per costituzione. Gli animali non hanno un'Anima e l'Uomo si. E' assurdo solo pensarlo, che Dio prima crei un essere privo di Anima e che poi questo, con l'evoluzione, se la ritrovi. Così, d'emblée.
ora, in non contesto il tuo credere all'anima, ecc... ma non posso evitare di farti notare il contenuto educativo di questa tua posizione, che irride il senso della scienza, del sapere e della conoscenza, nei confronti dei quali evidentemente provi ostilità, incomprensione, sentimento di inferiorità e frustrazione;

parli invano di dialogo tra fede e ragione, perché alla prima occasione tutto il lavoro di secoli di centinaia di milioni di persone a qualsiasi titolo coinvolte nell'osservazione, sperimentazione, ricerca, vaglio e formulazione, raffinamento di teorie e tesi, viene buttato nel cesso, non conta nulla di fronte a quello che credi tu, mai visto né dimostrato;
cosa ha a che vedere questo con l'educazione ? molto:

perché tu sei certamente un bravo genitore, che farebbe di tutto per i figlioli; li mandi a scuola, e saresti capace di toglierti il pane di bocca per mandarli all'università; ma non ti accorgi del corto-circuito che i tuoi sentimenti provocano in tutto l'equilibrio, o squilibrio:

perché, se da un lato razionalmente fai studiare i tuoi figli, dall'altro, quello sentimentale e affettivo comunichi loro che quel sapere non ti è gradito; non ne hai rispetto, né stima, e tantomeno familiarità;

istintivamente, i tuoi figli riceveranno un messaggio ambiguo, soprattutto nella misura in cui tu sei certamente affettuoso e poco conflittuale o oppressivo: il babbo vuole che io studi, vada bene a scuola, dia gli esami;
ma, sottotraccia, arriva loro un messaggio molto più potente:
al babbo non piace il sapere; gli fa soffrire esserne privo, emarginato, complessato; se io studio e apprendo, entrerò in conflitto con lui e le sue idee, e lo farò soffrire, perché lui non ha alcuna stima delle cose che studio e del mondo che me le insegna;

tu sei in perfetta buona fede, ma inconsapevolmente la complessità del tuo modo di essere lavora come Penelope: "di giorno" il tuo lato razionale e sociale promuove la crescita e l'emancipazione dei tuoi figli; "di notte", col tuo lato sentimentale e affettivo, molto più potente, li zavorra e ne boicotta quella stessa crescita, perché offre quel modello che rappresenti come desiderato, con tutti i suoi limiti;
una cosa che accade a tutti, sempre, in misura maggiore o minore; non è che tu sia un animale strano o peggiore di altri, me incluso;

il guaio è che nemmeno te ne accorgi, soddisfatto di quella rappresentazione dell'educazione ai valori che hai liquidato con la formuletta semplificata di cui sopra;

proprio perché, nel rapporto angosciato che in misura maggiore o minore tutti abbiamo col mondo pulsionale e dei desideri, invece di comprendere questi come movente essenziale, tendiamo a rimuoverli o negarli, soffocandoli nel precetto morale che genera l'illusione di governarli, mentre li nasconde solo sotto il tappeto;

e vale un po' per tutto, lo studio e la realizzazione professionale e sociale, come anche quella famigliare e affettiva;
uno rimuove, ma le pulsioni e i desideri non se ne vanno; stanno lì alle porte, vogliono entrare e se non ci si viene a patti sfondano la porta o buttano proprio giù tutta la casa, se necessario, creano conflitti, nevrosi, tarpano le ali, impediscono di vivere serenamente;

all'epoca dei nostri nonni, almeno per la maggior parte delle famiglie, completamente illetterate, era più facile: quelli passavano la giornata a spezzarsi la schiena in campagna o in fabbrica e non avevano alcuna idea di una possibilità diversa; la vita si risolveva nella materialità di una decorosa sopravvivenza, senza pretese;
a nessuno veniva in mente di commentare la scienza dei "dottori"; il vaccino era benedetto, la sentenza del giudice perfettamente legittima, l'economia una parola sconosciuta;
perciò, qualsiasi cosa i figli fossero riusciti a portare a casa in termini di maggior benessere, andava bene;
oggi no; per quanto tu - o chiunque altro - sia ostile alla modernità e alle complessità psicologiche ed ideologiche, le rifiuti nella tua asserzione religiosa e morale, ne sei pienamente immerso e la tua è solo l'emulazione di uno stato di "verginità" culturale del passato, impossibile da riprodurre, ma anche insostenibile nella prospettiva che ti pone in relazione col futuro dei tuoi figli, come per chiunque si metta le fette di salame davanti agli occhi e finga di non vedere la realtà, sia esso credente, non credente, spiritualista, ateo, panciafichista o pastafariano.