Xmanx ha scritto
Non possiamo escludere che alcuni miracoli avvengano o siano avvenuti.
Ma il "miracolo" è un fatto del tutto "normale". Non è chiaro come avvengono....ma è del tutto normale che possano avvenire.
Probabilmente sono dei "messaggi" che ci provengono dal mondo spirituale.
Probabilmente sono dei "messaggi" orientati a risvegliare le coscienze.
Xmanx, mi sorprendi ! Veramente pensi che possano accadere dei miracoli ? Ma allora il tuo ateismo ? E’ un mio fraintendimento ?

Il tuo razionalismo da cosa viene inficiato ?

Lo so, la ragione può cercare cammini che possano aprirla alla nozione di Dio e al suo riconoscimento nella natura e nell'esistenza umana.

Il mio logos m’induce al convinto ateismo, ma tollerante della religiosità altrui.

Non ho speranze nell’aldilà, perché non credo che esista.

Tornando ai “miracoli”. A volte mi domando perché Jesus ordinò il silenzio ai suoi discepoli sui suoi miracoli e sulle sue guarigioni.

Nel Vangelo di Marco ci sono alcuni richiami di Gesù a non dire quel che stava facendo: libera indemoniati tramite esorcismo e dice di non diffonderne notizia (Mc 1, 25; 1, 34; 3, 12). Altre volte guarisce e dice di non parlarne a nessuno (Mc 1, 44; 5, 43; 7, 36; 8, 26). A volte ai discepoli impone di non dire che lui è il Messia (Mc 8, 29 -30). Forse aveva ragione ad essere prudente. Infatti quando venne riconosciuto come messia iniziò il suo viaggio verso Gerusalemme che lo condurrà alla morte.

La religiosità che trae dai miracoli la sua principale fonte di legittimazione finirebbe con l'abituare il credente a identificare la natura di Dio con le sue miracolistiche manifestazioni sensibili, distorcendo la visione corretta del trascendente, cioè una visione intellettuale e spirituale, adeguata alla natura spirituale dell'Oggetto cioè Dio.

Il senso stesso del miracolo rischierebbe di venir distorto, non più manifestazione della superiorità di Dio sulle leggi di natura, ma inserimento di Dio stesso nella natura, confuso con uno dei suoi eventi, in quanto l'essenza del suo potere verrebbe identificata con qualcosa di materiale, esteriore, osservabile dai sensi, anziché dall'esperienza interiore di una fede.