tu ripeterai pure all'infinito, ma quello che intendi è un esercizio della sola ragione; in che si distinguerebbe dalla fede ? tu li usi come sinonimi, ma è evidente che non sia così, per opinione univoca di ogni esegeta;
se uno non accoglie è proprio perché non ha ricevuto il dono della fede; se tutti - come sembri affermare - avessero ricevuto in dono la fede, nessuno rifiuterebbe, per forza; avere la fede significa essere convertito, trasformato, emendato dal peccato;Il dono della salvezza è per chi accoglie il dono della fede e si comporta di conseguenza. Il dono della salvezza è tale perché ha richiesto i sacrifici dei Cristi.
il guaio di questa tua concezione, come ho spiegato a Cono, è che sottintende che l'uomo si salvi da sé per suo sforzo di ragione dalla condizione del peccato, come se questa non fosse irredimibile, se non per diretto intervento divino; è un po' una bestemmia; doppia; primo perché presuppone l'uomo che si salva da solo, leggendo le Scritture; e allora lo poteva fare comunque; il che porta alla seconda bestemmia: a che serve Cristo, se il VT poteva essere sufficiente ?
perché se non lo era, vorrebbe dire che Dio si sarebbe sbagliato, è stato insufficiente nel Suo messaggio; ma ti pare ???
se vuoi argomentare di queste cose devi aver bene presenti tutte le implicazioni logiche di ogni postulazione;
Arco, finché siamo tra noi, pazienza... idem se vai a dire certe cose in mezzo agli analfabeti; ma se ti metti a ragionare di queste cose con qualcuno di minimamente preparato sulle basi fai delle figure ben meschine, da improvvisato, come uno che si presenti ad un torneo di scacchi convinto di poter dare il matto del barbiere ai candidati maestri; ma pure alle terze categorie...