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Discussione: Amor fati

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  1. #10
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Crepuscolo ha scritto

    Buongiorno Crepuscolo. Interessante il tuo riferimento mitologico alle Parche della mitologia romana, assimilate nella mitologia greca alle tre Moire, figlie di Ananke la dea del destino, della necessità inalterabile, del fatum: divinità della mitologia romana, a cui ci si deve adeguare e alla quale è inutile tentare di sottrarsi. Infatti era persuasione comune e radicata presso gli antichi che l’ umana vita fosse soggetta al destino, che al momento della nascita di ognuno già fossero decretate le vicende della sua vita fino al momento della morte.

    Il sostantivo “destino” allude alla predeterminazione fatale degli eventi, considerati al disopra dell’umana capacità di volere e di potere, perciò i detti popolari “subire il destino”, “rassegnarsi al destino”, “seguire il proprio destino”.

    Nel nostro tempo il termine fato è caduto nell’oblio, sostituito da “destino”. Nell’antichità, però, secondo alcuni autori, fatum e destino venivano usati entrambi perché differivano nel significato. Per i Romani Il fatum alludeva alla sottomissione dell’individuo ad una necessità che non si conosce, che appare casuale, che regola il susseguirsi degli eventi secondo un ordine non modificabile. Invece il destino era modificabile, l’individuo era il protagonista delle sue scelte, delle sue azioni, nel bene e nel male.

    Crepuscolo secondo te siamo predestinati, o siamo liberi? E se siamo liberi, quanto possiamo dirci responsabili delle conseguenze delle nostre azioni?
    Predestinata secondo me è la nostra parte che riguarda il male, anche oggi si dice che il male non paga anzi finisce male; mentre la parte migliore di noi, il buon seme prima o poi germoglierà.
    Sinceramente questa differenza tra fato e destino lascia molto a desiderare, perché come tutti i concetti che risultano mezze misure non convincono né di qua e né di là.
    Nessuno può dire se nel complesso siamo liberi o predestinati, comunque io penso che il male sia automatico per certe persone e quindi come una predestinazione il male prima o poi farà una brutta fine, il bene invece che non ci obbliga perché è un personale talento se non altro ti offre una remunerazione sentimentale.
    Il bene non è macchinoso ma è facoltativo, il male si secca, il bene fiorisce.
    Come hai detto tu riguardo al fato che ci accompagna dalla nascita in poi, non può che rappresentare un'idea primitiva quando il mondo era molto diverso da quello di oggi perché superstizioso.
    Oggi che sappiamo tutti i fatti che ci accompagnano dalla vita alla morte possiamo fare a meno delle parche romane fino alla morte di cui ancora oggi non sappiamo dove conduca; l'unica che resiste è quella che taglia il filo, ma mi sembra che non sappiamo andare oltre e procedere verso quello che ancora non sappiamo.
    Parlare dell'al di là non è certo elencare le tabelline o recitare una poesia mandata a memoria; se poi fosse a memoria di un numero o di un fatto avvenuto sappiamo che è indimostrabile ma con un po' di tenacia io penso sia intuibile.
    Io credo che Dio non si conosca ma si intuisca.
    Ultima modifica di crepuscolo; 25-11-2019 alle 11:12

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