Predestinata secondo me è la nostra parte che riguarda il male, anche oggi si dice che il male non paga anzi finisce male; mentre la parte migliore di noi, il buon seme prima o poi germoglierà.
Sinceramente questa differenza tra fato e destino lascia molto a desiderare, perché come tutti i concetti che risultano mezze misure non convincono né di qua e né di là.
Nessuno può dire se nel complesso siamo liberi o predestinati, comunque io penso che il male sia automatico per certe persone e quindi come una predestinazione il male prima o poi farà una brutta fine, il bene invece che non ci obbliga perché è un personale talento se non altro ti offre una remunerazione sentimentale.
Il bene non è macchinoso ma è facoltativo, il male si secca, il bene fiorisce.
Come hai detto tu riguardo al fato che ci accompagna dalla nascita in poi, non può che rappresentare un'idea primitiva quando il mondo era molto diverso da quello di oggi perché superstizioso.
Oggi che sappiamo tutti i fatti che ci accompagnano dalla vita alla morte possiamo fare a meno delle parche romane fino alla morte di cui ancora oggi non sappiamo dove conduca; l'unica che resiste è quella che taglia il filo, ma mi sembra che non sappiamo andare oltre e procedere verso quello che ancora non sappiamo.
Parlare dell'al di là non è certo elencare le tabelline o recitare una poesia mandata a memoria; se poi fosse a memoria di un numero o di un fatto avvenuto sappiamo che è indimostrabile ma con un po' di tenacia io penso sia intuibile.
Io credo che Dio non si conosca ma si intuisca.