La locuzione latina “Amor fati” (amore del fato) deriva dall’antica filosofia stoica che considera l’individuo come parte del logos divino e ciò che gli accade dipende dal fato, dal destino, che gli è stato assegnato fin dalla nascita, perciò lo deve accettare con amore e non con rassegnazione.
Il destino spesso è incomprensibile, a volte sembra l’opposto di quel che si vuole, invece è proprio quello che deve essere.
Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, come nuovo stoico del XIX secolo ebbe verso l’amor fati un atteggiamento di accettazione attiva del proprio destino. Secondo Nietzsche l'individuo che riesce ad elevarsi ad “Oltreuomo”, fa coincidere la propria volontà con il corso degli eventi come essi si presentano.
E’ conciliabile l’amor fati con la religione cristiana ? Mi sembra di si. L’amor fati cristiano è in un verso del “Pater noster”: “Fiat voluntas tua” (sia fatta la tua volontà). Il fato è la volontà di Dio declinata in modo impersonale.
Fato o provvidenza divina ? Nell’amor fati collimano la libertà e il libero arbitrio, la vita individuale con i propri limiti e le proprie responsabilità, senza struggersi per essere altro e altrove, è amore metafisico per la realtà, è la serenità per gli inquieti, … o no ?