E' del tutto evidente che la sinistra in Italia abbia tradito il suo compito storico di difesa delle classi sfruttate e della giustizia economica, venendo meno anche a quei principi basilari della socialdemocrazia fondati sul welfare e un saggio equilibrio fra liberismo economico e controllo statale. E a questo punto mi sento di condividere alcuni punti del programma di Rizzo, che è rimasto comunista dichiarato, ma critica ancor più di Salvini l'UE per come salvaguarda gli interessi di Francia e Germania a scapito degli altri stati. Anche nel campo della politica verso l'immigrazione mi pare avere le idee piuttosto chiare, si rende conto che si vuole creare una guerra tra poveri, come giustamente nota Xmanx. Anch'io apprezzo molto Rampini, mi sorprende solo che non lo abbiano ancora cacciato da Repubblica, come fecero a suo tempo con Magdi Allam. Del resto non fa che mostrare ciò che tutti abbiamo sotto gli occhi, il fatto che esiste chi specula sull'immigrazione incontrollata per creare maggiori profitti al grande capitalismo in base al drastico abbassamento dei salari e al lavoro nero imposto a condizioni di neoschiavismo. Allora io mi chiedo: può mai essere una "sinistra" a difendere e portare avanti questo stato di cose? E' solo un caso che larga parte dei ceti popolari si siano spostati a destra col loro voto? E questo indipendentemente dal fatto che poi la destra italiana sarà capace oppure no di cambiare le cose in positivo.
Per finire, riguardo le giovani sardine che vogliono la riapertura dei porti (che originalità) io avrei avuto un'idea. Dato che comunque i porti in uscita sono sempre aperti, perché non se ne vanno in Africa, in quelle regioni più povere, dove i bambini muoiono di fame e nessuno ha la minima possibilità di spostarsi per mari e deserti pagando fior di soldi? Sarebbe un bell'incontro col reale, ne trarrebbero giovamento e maturazione. E forse otterrebbero un'ide migliore di quali siano i veri problemi dell'umanità.






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