Lo stagista.
Apprendista stregone.
E' semplicemente la realtà. Soprattutto perché nel caso degli uomini uccisi non si parla certo di violenza di genere. Sono situazioni completamente diverse e che non si possono paragonare. In questo 3d si parla della violenza contro le donne. E, ripeto, di violenza a 360 gradi. Un fenomeno che ha numeri decisamente enormi.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Esiste, ma non in modo così marcato come si vuole far credere.
Sai qual è il problema vero del maschio?
E' l'incapacità di elaborare delle frustrazioni attraverso il linguaggio, la parola, l'introspezione sana invece che con la forza fisica. E c'è una maggiore incapacità, rispetto alle donne, a elaborare il lutto della perdita. Basta vedere il numero spropositato di suicidi dei maschi che, spesso, seguono l'omicidio della compagna.
Se un uomo/maschio si uccide dopo aver ucciso la compagna è del tutto evidente che il delitto non è dovuto a una cultura repressiva nei riguardi delle donne in quanto donne (come dici tu)...ma è legato a un profondo senso di frustrazione e alla incapacità di elaborare questa frustrazione e il lutto della perdita.
Questa non vuole essere una giustificazione, ovviamente. Ma è del tutto evidente che affermare che "l'uomo uccide perchè vuole reprimere la donna in quanto donna" è una lettura semplicistica e superficiale delle dinamiche psicologiche che determinano questi tipi di delitti.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Se è per questo, durante la seconda Guerra Mondiale ci sono stati sicuramente anche dei Nazisti uccisi da Ebrei...
P.s. Se andassi a fare una analisi dei casi di uomini uccisi da donne, troveresti che in larga maggioranza si tratta di donne che hanno ammazzato i loro compagni perchè a)esasperate dopo anni di violenze subite; b) per proteggere se stesse, i figli o altri familiari.
Più impreparati che repressivi dunque affermi tu, non so, forse in quei casi, quando poi l'uomo si toglie la vita talvolta sì, forse è così, oppure si rendono conto di quello che hanno fatto e magari non sanno che in galera per tutta la vita non ci finiranno mai e si fanno prendere dal panico con la prospettiva di una vita da carcerato.
Non so, non ho idea di cosa possa passare in quelle teste.
Ma perché arrivare ad uccidere la compagna? E' davvero così automatico? Non so gestire i sentimenti e divento violento/a? O forse è il risultato di una sequela di violenze che si ripetono e magari vanno via via peggiorando fino all'inevitabile? E queste violenze trovano "giustificazione" in un substrato culturale?
Xmanx, perché non posti un link dei dati a cui fai riferimento, così tutti sappiamo di cosa si discute?
Io ho trovato solo questo :
https://www.istat.it/it/files/2018/1...me-omicidi.pdf
Riguardo al termine femminicidio, come al solito c'è ci ci fa rientrare di tutto come quando si parla di pedofilia.
Io mi trovo perplessa talvolta quando incasellano alcuni omicidi in questo termine.
Insomma femminicidio , per come ho capito io, si ha quando una donna viene uccisa quando per il suo essere femmina che non rispetta e trasgredisce regole o comportamenti imposti da parte della società, della famiglia, dell'uomo "di casa", dell'amante alle sole donne.
Un uomo che dice "sarai solo mia" e uccide la donna che lo tradisce (ma questo varrebbe anche al contrario, anche una donna potrebbe ragionare così)
Un padre, una madre, un fratello o una famiglia che uccidono la figlia che è "troppo occidentale"
Un padre, una madre, un fratello o una famiglia che segregano in casa o picchiano una figlia perché vuole uscire con le amiche, un compagno che fa altrettanto.(e non occorre essere "orientali" in questi casi)
Per me si. Più impreparati che repressivi.
Perchè arrivare ad uccidere la compagna?
Perchè l'abbandono causa frustrazione. La frustrazione genera rabbia. E la rabbia si scatena contro il soggetto che ha causato la frustrazione.
E nel maschio c'è una maggiore predisposizione a esternare la rabbia con la violenza fisica.
Ma tutto nasce dalla incapacità psicologica ad elaborare il lutto della separazione e della perdita.
E questo avviene tanto negli uomini quanto nelle donne. Solo che negli uomini, la rabbia può più facilmente che nelle donne esprimersi nella violenza fisica.
Oddio...esisteranno anche casi specifici in cui l'uomo commette violenza sulle donne perchè animato da un "odio verso le donne in quanto tali"...o da un senso di "supremazia" nei confronti delle donne.
Ma penso che la stragrande maggioranza dei casi siano dovuti alla incapacità di gestire la dinamica "abbandono-frustrazione-rabbia-violenza".
Non siamo preparati per questo. Perchè mai nessuno ci ha educati a gestire l'abbandono e le dinamiche psicologiche che si scatenano a seguito dell'abbandono.
E questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Perché il semplice fatto che ha tolto la vita ad una donna, l'amante, per preservare il rapporto con la moglie, indica che questa persona tratta il genere femminile come meglio crede, usando violenza nel primo caso e omettendo fatti
veritieri nel secondo, per evitare che il rapporto possa esser compromesso. Con un solo gesto, l'omicidio, il genere femminile ha subito due ingiustizie.
Bambol utente of the decade
Lo stagista.
Apprendista stregone.