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Discussione: Corona virus

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Corona virus

    Qualcuno saprebbe spiegarmi cosa cacchio c'entra la paura, a volte irrazionale, di beccarsi un virus col razzismo? (Che è per definizione la credenza che la propria "razza" sia superiore alle altre).
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Non c'entra nulla.
    Accusare gli italiani di razzsimo è solo l'ennesima aggressione al popolo italiano.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  3. #3
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Beh se uno scappa quando vede un cinese qualche problema ce l'ha, senza contare la componente dell'ignoranza. Una mia amica cinese, che vive in Italia da 15 anni, peraltro, si trova spesso in situazioni di gente che la evita. Come se lei fosse un virus. E questa cosa è ignoranza pura. Poi magari se ne vanno su un aereo come se niente fosse. Peccato che non è stando vicino a dei cinesi che vivono in Italia che si prende il virus. Si prende molto più facilmente stando su un aero. Senza contare che ormai si è diffuso ovunque e quindi puoi prenderlo da persone di qualsiasi nazionalità. Ma l'ignoranza è una brutta bestia.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Qualcuno saprebbe spiegarmi cosa cacchio c'entra la paura, a volte irrazionale, di beccarsi un virus col razzismo? (Che è per definizione la credenza che la propria "razza" sia superiore alle altre).
    posto che col virus non c'entra nulla, non solo; quello è un razzismo strutturato, ideologizzato;

    poi c'è quello istintivo, di livello ancora più basso; gli italiani, in modo politicamente trasversale, fanno sfoggio di questo da almeno un secolo, soprattutto verso i meridionali; ne ho conosciuti tanti di Ferrini che avrebbero voluto, o vorrebbero ora, il Muro di Ancona;

    siccome come colonialisti siamo falliti, la cultura dello "straniero" e del relativo civismo ci è estranea; così, succede che al supermercato ragazzi e ragazze africani, figli adottivi di italiani, vengano apostrofati da anziani "distratti" come fossero i famosi ciondolanti, o addirittura infamati sui campetti di calcio, senza che nessuno corchi di mazzate l'italianissimo genitore;
    chisti simu, direbbe qualcuno provinciali ignoranti, ma tronfi, che nemmeno sospettano di essere razzisti, tanto si credono bravi; tiè, questo hai scritto tu, in un - occasionale, speravo, ma pare di no - lapsus ideo-logico:
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    I rom rubano, , gli spacciatori spacciano, i mafiosi mafiano e via dicendo.
    questo è razzismo, franco, schietto e palese, nero su bianco:

    dove dovrebbe essere scritto "i ladri rubano", accanto agli "spacciatori spacciano", tu scrivi "i rom", includendovi la stragrande maggioranza, di cui nemmeno sai che sono rom, perché abitano in case e parlano italiano da un secolo e passa; dentro di te forse sei talmente convinto della correttezza e ammissibilità della tua logica da non renderti conto di quello che esprimi;
    è ovvio che gli italiani siano convinti di non essere razzisti, se persino un insegnante che dovrebbe avere nozioni solide di civismo cade così malamente e trova esagitati che gli danno ragione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Beh se uno scappa quando vede un cinese qualche problema ce l'ha, senza contare la componente dell'ignoranza. Una mia amica cinese, che vive in Italia da 15 anni, peraltro, si trova spesso in situazioni di gente che la evita. Come se lei fosse un virus. E questa cosa è ignoranza pura. Poi magari se ne vanno su un aereo come se niente fosse. Peccato che non è stando vicino a dei cinesi che vivono in Italia che si prende il virus. Si prende molto più facilmente stando su un aero. Senza contare che ormai si è diffuso ovunque e quindi puoi prenderlo da persone di qualsiasi nazionalità. Ma l'ignoranza è una brutta bestia.
    Uno scappa quando vede un cinese perchè NON SA se quel cinese è appena arrivato dalla Cina oppure no. O se sta frequentando amici o parenti cinesi che sono arrivati dalla Cina prima che chiudessero i voli.
    Non scappa perchè è cinese.
    Lo stagista.
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  6. #6
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    Una lucida analisi di Antonio Socci.

    Alle prese con il coronavirus, il governo italiano mostra l'improvvisazione dei dilettanti e oscilla tra minimizzazione e allarmismo: «Non c' è motivo di allarme o panico» dichiarava Conte, «lo gestiamo come il colera e la peste» aveva aggiunto il ministro Speranza (in effetti, chi mai si allarma per un' epidemia di peste o di colera?).

    Poi c' è pure il tocco di surreale comicità che Zingaretti sempre ci assicura. Dopo il manifesto dove - a nome del Pd - chiedeva di ridurre a zero le emissioni di cobalto (voleva scrivere anidride carbonica, ma ha confuso le formule chimiche), il buon Nicola ha annunciato l' isolamento del «virus responsabile del coronavirus» (testuale). Il problema non è il suo diploma di perito odontotecnico: preoccupa il fatto che Zingaretti sia il leader dei "competenti". Ieri poi, dopo che Conte aveva risposto picche alla richiesta dei governatori regionali del Nord di evitare, per 14 giorni, la frequenza scolastica di tutti i ragazzi tornati dalla Cina, i ministri della Sanità e della Pubblica istruzione hanno deciso di favorire la loro "permanenza volontaria" a casa giustificando l' assenza dei ragazzi. Così hanno sconfessato Conte.

    A fronte di questa commedia all' italiana, nessuno (neanche le autorità internazionali) riesce a capire le reali dimensioni della tragedia. Qual è davvero la situazione in Cina? Cosa sta accadendo? I dati ufficiali parlano di circa 35 mila contagiati, 4.800 persone in gravi condizioni e 725 morti. Con decine di milioni di persone isolate in città fantasma. Ma non è affatto chiaro se queste sono le cifre vere e se l' epidemia è circoscritta o se invece la situazione è più grave. Né è stata spiegata l' origine di questo virus. La poca chiarezza deriva dalla natura stessa del regime di Pechino che impedisce la necessaria trasparenza e la circolazione delle notizie e dei dati.

    Ad amplificare la pericolosità dell' epidemia infatti è stato proprio il totalitarismo comunista di quel paese, perché inizialmente le notizie sul virus sono state sottovalutate e silenziate dal regime, impedendo così che venissero prese subito le adeguate contromisure.

    Dunque ora si aprono gli occhi su questa dittatura rossa a cui i globalizzatori degli anni Novanta hanno regalato la possibilità di diventare la prima economia del pianeta, aumentando a dismisura il suo peso geopolitico sul globo.

    Aver trasformato la Cina nella fabbrica del mondo, oltre ad aver posto fuori mercato le produzioni occidentali e aver impoverito di colpo il nostro ceto medio e i nostri lavoratori, a causa dello svantaggio competitivo derivante dalle basse retribuzioni cinesi e dalla mancanza di garanzie sociali e vincoli ambientali, ha reso il sistema economico occidentale dipendente da quel colosso tirannico. Che coltiva disegni imperialistici e non vuol saperne né di libertà di informazione, né di diritti politici e sociali, né di rispetto dell' ambiente, ma che - come mostra il coronavirus - è poi un gigante dai piedi d' argilla.

    Qualcuno - con la globalizzazione - aveva puntato a conseguire guadagni stellari separando liberismo e mercato dalla liberaldemocrazia e scommettendo sulla Cina (fino a ignorare tuttora i rischi per la sicurezza rappresentati dal 5G) e sulle delocalizzazioni.

    Oggi la retorica del mondo senza frontiere, del mercato-mondo e il fanatismo della globalizzazione - che avrebbe dovuto dissolversi già con la micidiale crisi del 2007-2008 - subisce un colpo, anche d' immagine.

    Le grandi società occidentali che chiudono i battenti nelle città cinesi, la chiusura degli aeroporti, il blocco delle due navi, con migliaia di passeggeri, in Oriente, mentre tutto il mondo spera che il contagio non arrivi in Africa - dove si trovano milioni di lavoratori cinesi e dove l' epidemia diventerebbe incontrollabile - mostrano la fragilità del sistema globale. Anche il gruppo Fiat Chrysler ha annunciato che a seguito della chiusura di 4 impianti di componentistica in Cina, verrà chiuso pure un impianto in Europa.

    Non è stato lungimirante, scrive Giuseppina Perlasca su Scenari economici, spostare «la produzione di componenti auto europee a decine di migliaia di chilometri di distanza, per poi scoprire che questa catena logistica è incredibilmente fragile e basta una semplice influenza per farla saltare». Questa crisi - prosegue - insegna che «aver voluto disperdere e polverizzare a livello mondiale ogni produzione industriale è stato un clamoroso errore, perché ha creato una folle interdipendenza facilmente cancellabile dal minimo imprevisto». Il mercatismo - ultima utopia del Novecento - ha l' esito fallimentare di tutte le ideologie.
    Lo stagista.
    Apprendista stregone.

  7. #7
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Uno scappa quando vede un cinese perchè NON SA se quel cinese è appena arrivato dalla Cina oppure no. O se sta frequentando amici o parenti cinesi che sono arrivati dalla Cina prima che chiudessero i voli.
    Non scappa perchè è cinese.
    Pure un italiano potrebbe essere appena tornato dalla Cina. O una persona di qualsiasi altra nazionalità. Per il momento in Italia il virus non è in circolazione, quindi è assolutamente inutile farsi vedere patemi. Senza contare che il contagio avviene solo attraverso la saliva, quindi è sufficiente parlare con le persone a distanza di un metro e lavarsi sempre le mani dopo aver toccato qualsivoglia superficie. Ripeto, la fobia è figlia dell'ignoranza.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  8. #8
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    posto che col virus non c'entra nulla, non solo; quello è un razzismo strutturato, ideologizzato;

    poi c'è quello istintivo, di livello ancora più basso; gli italiani, in modo politicamente trasversale, fanno sfoggio di questo da almeno un secolo, soprattutto verso i meridionali; ne ho conosciuti tanti di Ferrini che avrebbero voluto, o vorrebbero ora, il Muro di Ancona;

    siccome come colonialisti siamo falliti, la cultura dello "straniero" e del relativo civismo ci è estranea; così, succede che al supermercato ragazzi e ragazze africani, figli adottivi di italiani, vengano apostrofati da anziani "distratti" come fossero i famosi ciondolanti, o addirittura infamati sui campetti di calcio, senza che nessuno corchi di mazzate l'italianissimo genitore;
    chisti simu, direbbe qualcuno provinciali ignoranti, ma tronfi, che nemmeno sospettano di essere razzisti, tanto si credono bravi; tiè, questo hai scritto tu, in un - occasionale, speravo, ma pare di no - lapsus ideo-logico:

    questo è razzismo, franco, schietto e palese, nero su bianco:

    dove dovrebbe essere scritto "i ladri rubano", accanto agli "spacciatori spacciano", tu scrivi "i rom", includendovi la stragrande maggioranza, di cui nemmeno sai che sono rom, perché abitano in case e parlano italiano da un secolo e passa; dentro di te forse sei talmente convinto della correttezza e ammissibilità della tua logica da non renderti conto di quello che esprimi;
    è ovvio che gli italiani siano convinti di non essere razzisti, se persino un insegnante che dovrebbe avere nozioni solide di civismo cade così malamente e trova esagitati che gli danno ragione.
    Non ti permettere mai più di dare del razzista a me come a chiunque altro, riflettendo evidentemente su qualcuno ciò che è solamente tuo.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  9. #9
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    Non ti permettere mai più di dare del razzista a me come a chiunque altro, riflettendo evidentemente su qualcuno ciò che è solamente tuo.
    te lo sei dato da te, scrivendo : "i rom" - ossia indicativo generico di un gruppo di individui nella sua totalità, tutti - "rubano";
    l'hai scritto tu, non è una mia opinione;
    infatti, accanto non hai scritto "i siciliani mafiano", ma "i mafiosi", stavolta specificando la sottocategoria di chi effettivamente commette il reato;

    evita di fare l'incazzato, almeno quando hai torto marcio, nero su bianco.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
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    Allora insisti...
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

  11. #11
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Allora insisti...
    guarda, il caso vuole che come moderatrice abbiamo una giornalista professionista, peraltro fresca di esame di stato;

    in assoluto la persona più qualificata a giudicare in termini tecnici il senso della tua comunicazione espressa nel concetto "i rom rubano" accanto a "gli spacciatori spacciano" ecc...
    capisco la tua sorpresa, perché non sei abituato sentirti dare del razzista; ma quello che hai esposto è - logicamente, aristotelicamente, strutturalmente, linguisticamente - IL paradigma concettuale stesso del razzismo; che ti devo dire ?
    è esattamente come se uno dicesse "i meridionali delinquono".
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    Dopo le offese anche le minacce. Di bene in meglio. Comunque non rispondo più alle tue provocazioni. Giudichi chi ha tempo e voglia di giudicare, a me non interessa.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
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    Dostoevskij.

  13. #13
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    Qualcuno saprebbe spiegarmi cosa cacchio c'entra la paura, a volte irrazionale, di beccarsi un virus col razzismo? (Che è per definizione la credenza che la propria "razza" sia superiore alle altre).
    Per me non c'entra nulla a meno che vedendo o incrociando una persona per strada, in luogo pubblico ecc con gli occhi a mandorla si è prevenuti e ci si lascia prendere dalla paranoia che possa essere " un untore".
    Ma si tratta più di pregiudizio e paranoia che razzismo, per me, perchè in condizioni diverse non si avrebbe alcun timore, credo.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  14. #14
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    Dopo le offese anche le minacce. Di bene in meglio. Comunque non rispondo più alle tue provocazioni. Giudichi chi ha tempo e voglia di giudicare, a me non interessa.
    sarebbe, la minaccia ?

    peraltro, io sono contro la censura; se uno vuole dirsi razzista, io non mi oppongo, posto che contraddico il falso fattuale o la diffamazione;
    ma se pretendi di esporre un concetto logicamente razzista come hai fatto - cioè attribuire il comportamento di alcuni individui alla generalità degli appartenenti al relativo gruppo etnico - e pretendere che quello non sia razzismo, faccio presente l'incongruenza;

    sei certamente una brava persona, ma questo non ti esonera dalla responsabilità di quanto scrivi, anche se sei abituato a pensarti indenne da certe opinioni; non sei il primo, né l'ultimo, ma non è che puoi farmi tacere o sentirti minacciato se faccio presente la questione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #15
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    (Solo per dire che mi era sembrato -minaccia- ci fosse una richiesta di intervento alla moderazione. Magari non è così. Del resto non sono certo io ad offendere, e peraltro il mio concetto non è affatto razzista, ma basato sulla realtà che tu disperatamente vuoi negare, non so a questo punto per quale scopo recondito).
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

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