Intervista a un massone neo-aristocratico.
Io credo nel diritto-dovere, da parte di chi sia un iniziato alla massoneria, di autocostituirsi in èlite di governo, per il bene stesso del cosiddetto "popolo". Ma credo anche che tutto ciò, nel mondo contemporaneo, debba avvenire salvaguardando l'apparenza della democrazia e della sovranità popolare. Potreste definirmi un neo-aristocratico. Ovvio che siano sempre state le oligarchie a dominare il resto della popolazione. Però, è bene che queste oligarchie siano composte non da ceti nobiliari inetti, ignoranti e bigotti, bensì da inizati alla "filosofia occulta", da superuomini temprati in modo non superficiale sul piano spirituale, da saggi che si sappiano elevare, nietzschianamente, "al di là del bene e del male", curando e alimentando quanto va curato e alimentato del corpo sociale e amputando senza remore quello che va amputato.
La maggior parte dei troppi miliardi di individui che abitano il pianeta, anche in Occidente, vive un'esistenza da bestie, anonima e senza senso. E' importante che questi esseri bestiali siano guidati da menti salde e mani energiche, anche se spesso devono rimanere invisibili, lasciando i riflettori a politicanti spaventapasseri e parafulmini. Tutto ciò deve avvenire secondo regole ben precise. Pena il caos e l'anarchia distruttiva a danno di coloro che meritano davvero l'appellativo di donne e uomini, che hanno un'anima e uno spirito, che non riducono il proprio orizzonte esistenziale al solo aspetto materiale.
E' giusto considerarmi un aristocratico, ma appunto "neo". Nel senso che, al di là del mio retaggio familiare, considero positiva la distruzione della vecchia aristocrazia di sangue da parte dei massoni progressisti del Sette-Ottocento. E reputo apprezzabile e necessaria anche la distruzione del potere temporale diretto delle chiese, di quella cattolica in primo luogo. Sarebbe stato assurdo, in un mondo progredito sul piano scientifico e tecnologico come quello occidentale, perpetuare un controllo teocratico invasivo sulla società e sulla convivenza civile. Lo sbaglio, semmai, è consistito nella pretesa di edificare delle società troppo democratiche, anarcoidi e massificanti, puntando in modo eccessivo sui diritti e poco sui doveri dell'uomo e del cittadino. Sarebbe stato più giusto sostituire le aristocrazie del lignaggio con demo-aristocrazie dello spirito, calibrate sul grado di elevatezza iniziatica degli aspiranti governanti. L'errore storico gravissimo dei massoni progressisti è stato quello di pensare che fosse giusto e opportuno estendere la libertà, la fratellanza e l'uguaglianza (e il benessere) a tutti gli esseri umani, anche a quelli indegni sul piano morale, intellettuale e spirituale.
Alla mia età mi sento prossimo al passaggio all'Oriente Eterno. Vorrei lasciare una traccia scritta, esplicita e indelebile, di quello che noi fratelli neo-aristocratici abbiamo fatto. Delle vittorie che abbiamo conseguito nei confornti dei massoni demo-progressisti, che solo pochi decenni fa erano ancora egemoni. E si illudevano di poter estendere in ogni angolo del pianeta i principi controiniziatici ed egualitari della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Quella velleitaria e pomposa Dichiarazione partorita dalla mente bacata di Eleanor Roosvelt e di altri imbecilli in grembiulino come lei, convinti che si possano estendere in modo paritario diritti universali a creature che sono diversificate sul piano ontologico e metafisico.
Vorrei sottoporre al giudizio dei posteri la nostra (cioè di noi massoni neo-aristocratici) opera più ambiziosa e finora meglio riuscita. Mi riferisco alla creazione di un Nuovo ordine globale egemonizzato da meccanismi oligarchici e tecnocratici. Un Nuovo ordine globale basato sul neo-liberismo e sulla globalizzazione affinchè gli uomini bestie siano ricondotti alla loro dimensione ontologica di schiavi. Un Nuovo ordine globale di cui l'attuale Unione Europea e l'Euro sono una delle manifestazioni più riuscite: eliminazione della democrazia sostanziale, eliminazione del Welfare, dello Stato sociale e privatizzazioni selvagge, riduzione della ricchezza e del benessere diffusi, affinchè le bestie umane siano ricondotte alla loro dimensione ontologica di schiavi. Qualcosa che noi massoni neo-aristocratici rivendichiamo come un "magnus opus" benefico e utilissimo al genere umano. Un'opera simile a quelle che compì il fratello Napoleone Bonaparte, sostituendo alla nobità di vecchio stampo dinastico un'aristocrazia massonica militare e civile fondata sul merito delle imprese compiute e del livello iniziatico conseguito.
Invece di continuare a nascondere l'orgoglio e la soddisfazione per aver arrestato e modificato quella che voi massoni progressisti chiamate "l'onda lunga della democrazia", oggi voglio rivendicare le gestazione di un Nuovo ordine mondiale dove solo i "più nobili e ricchi di spirito", oltre che di mezzi economico-finanziari, mediatici e istituzionali, hanno effettivamente il "kràtos", cioè quella forza che è anche potere di vita e di morte sugli animali umani, sui poveri di spirito, su quegli esseri che vivono ipnotizzati da una dimensione solo materiale dell'esistenza umana, anche quando si ritengano fedeli di questa o quella religione.
Sono a metà strada fra gli ottanta e i novant'anni. E adesso mi piace giocare in modo leale, distaccato, elegante. Da vero iniziato. Io desidero la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale postmoderno dalla governance feudale e oligarchica, certo. Ma voglio che tutto si realizzi senza spargimenti di sangue, senza guerre, stragi, omicidi politici, tragedie collettive troppo cruente. Anche perchè sono convinto che nuove forme di governo globale gerarchiche e demo-aristocratiche saranno un bene persino per le bestie umane, per gli esseri "ilici". Questi, in un simile scenario, perderanno un po' di prerogative sovrane e di benessere materiale, ma potranno acquistare una più pacifica e armoniosa accettazione di un'esistenza modesta, sobria e senza velleità, più adeguata al loro status ontologico.
Sono desideroso di realizzare un nuovo Sacro e Globale Romano Impero massonico senza fisime democratiche ed egualitaristiche dove i nuovi servi della gleba - gli "ilici" - vivano secondo il loro status ontologico di bestie sottomesse. E l'Europa è il laboratorio dove realizzare questo Nuovo ordine mondiale.