Intanto sta succedendo un casino in molte carceri. I detenuti si ribellano, anche qui a Rebibbia danno tutto alle fiamme. Vogliono un'amnistia per il corona, non vogliono siano per ora cancellate le visite. Alcuni di loro sono morti, ma non è spiegato come e perché...secondini tenuti in ostaggio, detenuti che si malmenano tra di loro... ci mancava anche questa... Sento girare elicotteri...anche a Rebibbia ci devono essere state delle evasioni...
Ultima modifica di Turbociclo; 09-03-2020 alle 13:39
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
Coronavirus, Diego Fusaro attacca la sinistra: "Pensavate al razzismo e intanto si uccideva la sanità"
Diego Fusaro, con un durissimo post pubblicato sul suo profilo Twitter, svela tutte le menzogne della sinistra che ha sottovalutato fin da subito l'emergenza del Coronavirus: "E mentre voi eravate in piazza a manifestare contro il fascismo e il razzismo in assenza di fascismo e di razzismo, il liberismo poteva uccidere indisturbato la sanità pubblica", scrive il filosofo. Un atteggiamento che ha portato alla situazione di emergenza in cui si trovano gli ospedali adesso con i reparti di terapia intensiva e rianimazione al collasso totale. "E ora mancheranno i posti letto e le strumentazioni necessarie", conclude Fusaro. "Vi piace il mercato, vero?".
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Sono evase 30 persone da Rebibbia, agenzia di poco fa. Le rivolte sono un po' in tutte le carceri. Da noi hanno dovuto sedarne una ieri sera, per fortuna senza gravi conseguenze. Un altro grande problema dell'epidemia è il delirio collettivo che ne deriva, e che porta le persone, invece che a seguire le prescrizioni per tutelare se stessi e gli altri, ad agire in modo assolutamente irrazionale.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Il caos dopo il decreto. E l'8 marzo diventò come l'8 settembre 1943
Non possiamo fare a meno di prendere atto che il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri emesso l’altra sera ha avuto l’effetto di ricordarci un altro decreto, o meglio un altro proclama: quello dell’8 settembre 1943.
Così come le parole di Badoglio, il decreto emesso per fronteggiare il Coronavirus ha gettato il Paese nella confusione più assoluta, almeno per molte ore.
Intanto, l’ha gettato nel caos per com’è stato partorito. Verso le otto e mezza di sera, quando gli italiani erano a cena, è circolata sui siti dei giornali una bozza di decreto che annunciava la chiusura totale della Lombardia. Anche ammesso (e non concesso) che ai giornali non sia arrivata da nessuno dell’entourage del governo, i responsabili della comunicazione del premier avrebbero dovuto intervenire subito. Smentire o confermare. Non l’hanno fatto. Al contrario è poi arrivata pure una seconda bozza e infine, quando gli italiani erano a letto, il testo definitivo, insieme a una conferenza stampa di Conte.
In secondo luogo, è un decreto di cui si capiva a volte poco e a volte nulla. Luca Zaia ha detto ieri che per sapere che cosa veniva chiesto di fare ai cittadini occorreva «una circolare attuativa». È stato un signore. Avrebbe dovuto dire che certi passaggi, soprattutto quelli che riguardano gli spostamenti, sembravano una supercazzola di Tognazzi. E poi: quali sono le «comprovate esigenze lavorative» e quali no? E ancora: che vuol dire «evitare»? È un’esortazione? E le «forti raccomandazioni» a non uscire di casa? Ma uno Stato non esorta e non raccomanda: deve imporre regole e prevedere sanzioni.
Dopo l’8 settembre 1943, nel caos più assoluto, ci pensarono gli italiani (o almeno alcuni di essi) a rimettere le cose a posto. Ora però occorre il contributo di tutti.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Normale conseguenza di situazioni esplosive in contatto fra loro, che nessuno ha voluto risolvere con:
- un'amnistia di reati lievi
- una depenalizzazione di molti reati (smercio di droghe leggere, favoreggiamento della prostituzione, oltraggio a pubblico ufficiale, vilipendio alla bandiera, vilipendio al pdr, negazionismo)
- un indulto di tutti i reati precedenti al 1990 (consigliata pure da Cossiga), simile alla commissione verità e riconciliazione del Sudafrica
- una prescrizione veloce per i reati e i processi non di sangue/contro la persona con pene inferiori a 7 anni; mantenimento della vecchia legge sulla prescrizione per tutti gli altri reati/processi, non avendo più degli "ammazzasentenze" i processi durano decenni (la colpa è dei vari travaglio, scritto apposta minuscolo)
Li hanno votati i populisti e questo è il risultato. Facciamo mea culpa.
Sono andati a cercare i criminali degli anni 70 per il mondo addirittura... per fare un po' di demagogia.
Se negli anni 2000 avessero fatto passare la cd legge Sofri, indicata anche come scelta dalla corte d'appello di Milano nel 2000!
Ultima modifica di Tiberio; 09-03-2020 alle 14:54
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Però attenzione. Quante volte ci capita di sentire che in Italia chi ruba, scippa, svaligia appartamenti viene quasi subito rilasciato ed è libero di continuare la sua attività a danno del prossimo? Non c'è qualcosa di vero in questo? Insomma, siamo troppo severi o troppo di manica larga? Le pene, anche per i reati più gravi, godono già di amnistie, attenuanti, buona condotta, libere uscite ecc. per cui spesso sconti effettivamente la metà della pena che ti sarebbe spettata. Vogliamo allargarci ancora di più per liberare le carceri troppo affollate o non sarebbe meglio costruire nuove strutture magari più moderne e attrezzate?
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
la legislazione premiale serve a mantenere un certo ordine nelle carceri; peraltro, in molti paesi del Nord-Europa il carcere è quasi scomparso, e non è che siano autolesionisti;
da noi sarebbe utile bipartire; un regime per i reati contro il patrimonio, con sanzioni dissuasive mirate ai profili sociali specifici; pene lunghe a bassa intensità, che sono parecchio seccanti; il ladro, il corruttore, ecc...al secondo sgarro si fa 10 anni veri di lavoretti e menomazione di facoltà varie;
e poi un regime per i reati contro la persona, violenti, ecc... e per chi si sottrae al regime di cui sopra;
ora, col sistema relativamente omogeneo, le pene sono regolate a partire dai reati più gravi, quindi i minori non li punisci; poi, le carceri costano, quindi per gli italiani si decide spesso per i domiciliari.
c'� del lardo in Garfagnana
Claudio Borghi e il disastro annunciato in Borsa: "Peggio dell'11 settembre. Faremo austerità? Sudditanza all'Ue"
Un disastro annunciato, quello a cui si è assistito stamattina in Borsa: Piazza Affari fa registrare un pesantissimo -11%. Claudio Borghi restituisce bene le proporzioni di quanto accaduto: “Dopo l’11 settembre la Borsa perse l’8%. Me lo ricordo come fosse adesso perché ero in sala operativa”. In pratica il coronavirus a livello economico fa molti più danni dell’attentato terroristico alle Torri Gemelle, anche perché stavolta il nemico ce lo abbiamo direttamente in casa e si sta diffondendo con una velocità impressionante.
“Io pensavo di averle viste tutte sui mercati finanziari - racconta l’economista della Lega sui social - lavoravo in Borsa nel ’92 il giorno in cui saltò lo Sme, ero lì durante l’11 settembre, ho vissuto il Lehman Brothers. Un’assurdità come quella di stamattina non l’avevo mai vista. L’apertura dei mercati oggi era un disastro annunciato e dal Ministero dell’Economia ma, soprattutto, dalla Bce erano attesi messaggi rassicuranti”. Per Boghi l’unico messaggio “sensato da mandare era: ’Sosterremo le nostre imprese e la nostra economia con tutti i miliardi che saranno necessari’. Invece è arrivato un incredibile ‘faremo austerità’. Ma a quale livello può arrivare la sudditanza - chiosa l’economista - a quale costo? Com’era quella del ‘meno male che siamo in Unione Europea che ci protegge dalle speculazioni’?”.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Quando Zingaretti diceva: "Coronavirus? L'allarmismo è infondato"
La faccia da ebete col sorriso da perenne idiota. Peggio di Prodi.
"In questo momento nella nostra regione ci sono circa 85mila pazienti con l’influenza stagionale, quella sì che causa decessi, e due con il coronavirus, questo dà la dimensione di quanto l’allarmismo sia infondato".
Così parlava Nicola Zingaretti lo scorso 3 febbraio, ospite de L’Aria che Tira, il programma condotto da Myrta Merlino, in onda su La 7. Esattamente un mese dopo proprio lui ha dovuto annunciare con un video postato sui social network di essere positivo al coronavirus, mentre nella Regione Lazio sono stati chiusi scuole, locali notturni, centri benessere, palestre, e in generale tutti i luoghi di aggregazione.
Parola d’ordine rallentare il contagio per evitare il collasso degli ospedali già messi a dura prova da anni di tagli al personale e ai posti letto. Insomma, appena un mese fa il governatore del Lazio parlava di "eccesso di allarmismo, o di isterismo in alcuni casi", mentre oggi il Paese si prepara a scenari apocalittici.
"La situazione è complessa", aveva detto ai microfoni di La 7. Ma la psicosi, aveva ribadito, è "abbastanza ingiustificata". Ad un mese di distanza queste parole suonano emblematiche di fronte alle immagini delle città vuote e di una nazione sull’orlo del collasso. È lo stesso governatore del Lazio ad essere stato colpito da quel virus, il cui potenziale forse, alla luce delle frasi pronunciate un mese fa, è stato sottovalutato anche dagli esperti.
E invece l’Italia si è trasformata nel secondo Paese al mondo per numero di casi, con 7.375 infettati, e il secondo al mondo per numero di vittime, con 366 morti.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Ma guardate un po' questo incosciente scriteriato disallarmista di uno Sgarbi che cosa ha il coraggio di sostenere in un momento terribile come questo...
" L' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
C'è solo un modo per rispondere a Sgarbi.
Coronavirus, audio-choc dall'ospedale: "Pieno di giovani, anche 20enni con polmoniti orribili, non avete idea". State a casa
"Quanti nati negli anni ’70 hanno polmoniti. Una marea. È inimmaginabile. I medici ormai non vengono neanche più messi in quarantena o screenati con il tampone. Ti dicono: se tu hai avuto un contatto e non hai sintomi vieni a lavorare. Se hai dei sintomi decidi tu se venire a lavorare o rimanere a casa. È tragico. Adesso stanno assumendo tutti gli specializzandi del Policlinico e al Policlinico c’è un solo padiglione su tre o quattro che non è destinato ai Covid. Si aspettano 50 polmoniti al giorno. È drammatica la cosa e non la si dice in giro, bisogna assolutamente che la gente lo capisca", conclude.
Lo stagista.
Apprendista stregone.
Vedremo.
Opporsi è inutile.
Seneca docet
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".