Citazione Originariamente Scritto da Turbociclo Visualizza Messaggio
Mi sa che quella cassa del mezzogiorno a tutto serviva tranne che a ridare al popolo del sud il maltolto.
secondo me, con queste rappresentazioni di buoni e cattivi contrapposti è impossibile comprendere la realtà, tanto in Italia, quanto in Europa;

Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
@axe: carissimo, anche io nel recente passato, ero portato a credere che noi del sud fossimo come dire "spendaccioni" e "criminali". ma poi, a seguito di una serie di "riflessioni" e di "esperienze", ho compreso ciò che di fatto siamo noi, italiani del sud. ciò che siamo è il risultato, ovviamente, di come la c.d. "politica" ci considera, e cioè "meno di niente". perché?
per esempio, una delle radici di diversità, di modello di pensiero è proprio questa rappresentazione della "politica" come un prodotto estraneo alla domanda sociale;

tenete conto che da Crispi in poi, la classe politica è stata in grande misura espressione del sud, e l'apparato dello stato e la burocrazia in misura preponderante, via via che passava il tempo;
non si possono fare "brevi cenni sull'universo" in un post, ma un modo corretto di approccio ad una riflessione su questi conflitti nord-sud, in Italia come in Europa, più realisticamente dovrebbe partire da due considerazioni:

ci sono, in Europa, aree di tradizione rural-feudale - per dire, la Prussia, la Polonia, l'Ungheria, gli altri paesi dell'Est, alcune regioni francesi, la Castiglia, e poi il meridione italiano, in cui il modello sociale che si è radicato è di tipo gerarchico-autoritario; questo fin nell'educazione privata del nucleo famigliare rurale, che è una specie di frattale del modello;
il modello di relazione è quello del patronato, dove il suddito, o il figlio, obbedisce al gerarca-padre in cambio di una modica remunerazione; questo modello si dimostrava efficiente in una situazione di conflitto militare per la terra coltivabile e il bottino;

poi, ci sono aree in cui sin dall'antichità il benessere dipendeva anche da altro, dal commercio, dall'artigianato, dalla mobilitazione degli ingegni privati di persone libere, che perseguivano un proprio interesse e potevano contare poco sull'obbedienza a sovrani monopolisti delle risorse agricole;

un esempio sono stati i Vichinghi; ma poi tutte le civiltà marittime, le nostre repubbliche marinare, la Lega anseatica, e poi i comuni italiani del centro-nord; queste società, per commerciare, avevano bisogno di un retroterra di artigianato, che elaborava prodotti competitivi; per fare questo, era necessaria una maggior libertà, sia degli artigiani nel borgo, sia dei rurali del contado, perché questi ultimi dovevano a loro volta essere in grado di rifornire di prodotti di sussistenza quei primo ceti borghesi e proto-industriali, invece di essere servi del latifondista;
e tutto questo giro aveva bisogno di una finanza; i primi banchieri, nel Duecento, erano toscani e lombardi, al punto che in Inghilterra "lombard" era sinonimo di banchiere;
un'osservazione di sociologia spicciola e per niente scientifica, ma solo di colore, suggestiva: nel sud borbonizzato e feudale, nonostante i sette secoli trascorsi dalla repubblica marinara, nella zona Salerno-Amalfi, erede di un modello commerciale, vediamo ancora oggi propensioni civiche molto diverse da quelle solitamente attribuite al "sud" quanto a modelli di interazione sociale;

ora, per finire il pippone, semplicemente in epoca moderna il modello "commerciale", del nord, si è dimostrato vincente, con tutti i suoi portati di mobilitazione sociale; inevitabilmente, le società autoritarie sono state sconfitte, per inefficienza, incapacità, ovunque, per lo spreco di risorse materiali e umane che quel modello implicava;
e, inevitabilmente, se quella cultura di relazione viene sconfitta, chi ne fa parte ha l'impressione di un esproprio, un "maltolto";
tu ti lamenti che la politica consideri il sud meno di niente, ma questo dipende da cosa tu chiedi alla politica;

perché il meridionale emigrato, negli USA come in UK, Germania o Milano, esprime una domanda politica di lasciarlo lavorare tranquillamente, senza il pizzo, senza parentame invadente, giudicante e questuante, senza "patroni" di paese che pretendono di comandarlo, di imporre favori e obbedienze, e diventa la potenza che è ovunque; perché nel sud non si può ? eppure, le persone sono le stesse, no ?

se le migliori menti italiane scappano all'estero, e immediatamente e puntualmente hanno successo, che siano pizzaioli o ricercatori, chi è che sbaglia ?
siamo sicuri di volerci atteggiare a vittime - da italiani o da meridionali - invece di capire che forse gli odiati nordisti sono solo meglio organizzati per valorizzare le capacità, e per questo vincono ?