Non si può separare la "nascita di una nuova vita" dalla "responsabilità" di chi, quella vita, dovrà accudirla e seguirla nello sviluppo.
Per cui è giusto che chi avrà la "responsabilità" di accudire quella vita abbia anche la libertà di scegliere se quella vita la vuole o meno.
Le parole chiave sono quindi "responsabilità" e "libertà". E vengono prima di qualsiasi argomentazione religiosa o scientifica.
Poi è chiaro che, secondo me, la collettività (cioè lo Stato) dovrebbe aiutare in ogni modo possibile i futuri genitori a non sentirsi soli davanti alla "responsabilità". Ciò non toglie che l'ultima parola spetta alla "libertà" dei futuri genitori.