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era un esempio come un altro;


va bene...

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qui si fa polemica spiccia, come se io stessi catechizzando sui miei personali valori, quando sto solo cercando di spiegare come funziona il sistema rispetto a certi principi;
posso fare un altro esempio, "apolitico", così forse si capisce meglio il punto:
Tizio da 10 anni si scarica questo mondo e quell'altro di musica e film da internet; sa perfettamente che si tratta di una prassi illegale, ma si è convinto che in qualche modo la cosa sia tollerata;
un giorno, Caio, il batterista del gruppo beat "i delfini", che oggi fa il tassista e arriva a fine mese grazie ai diritti di co-autore dell'hit "non lasciarmi mai" del 1971, viene informato che la pirateria gli sottrae 400 euro al mese di royalties;
quello fa causa alle piattaforme e agli utenti, e un giorno Tizio si vede recapitare un atto di citazione;


allora, innanzitutto: la royalty ce l'aveva "marchionne", il che è tutto dire, cioè che tra royalties e musica non c'entra niente. poi se si scarica musica su internet, allora quello che la scarica non conosce "internet" a sufficienza da "capire" che se vai su you/tube e ti sciroppi un "minuto" di spot per ogni "video", puoi avere tutta la musica che ti pare. gratis. poi su pappalardo ci possiamo anche capire, come ci possiamo capire su califano, gervaso, ecc. cioè se col giornale ci incarti il "pesce" allora anche con la musica ci passi bei "momenti", però finisce là, ovviamente sempre se sei "in sesto", cioè abbastanza lucido da capire che la musica è sì, qualcosa di personale, ma va disgiunta da altri tipi di "fruizioni" sempre a carattere personale. in definitiva se tizio scarica "a rotella" perché magari sublima il desiderio di farsi una provvista di "roba", e poi c'è pappalardo che non riesce più a papparsi il "lardo" perché non ha soldi a sufficienza, allora per tizio c'è un attimo di "riflessione", quanto meno. per pappalardo c'è sempre la pensione per gli "artisti", che se pappalardo non sa cos'è, può chiedere a califano che per parte sua ci campa da una vita perché non sa "contare".

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mo', Tizio è libero di postulare che la "musica deve essere gratis", ma la legge resta quella; anche perché i principi sono concettualmente concatenati; se le magistrature materialmente ammettessero l'appropriazione indebita della proprietà intellettuale, il giorno dopo diverrebbe ambigua tutta la disciplina sui brevetti, in cui il problema non è più quello di come Caio pagherà il dentista, ma sono le migliaia di miliardi di utili delle imprese che sviluppano brevetti, proprietà intellettuale di qualsiasi genere;


si, allora io ragiono sempre come uno psichiatra, cioè per differenza. allora le canzoni non sono mai "brevettate", perché ti ripeto, sono come i giornali, cioè come questi ultimi sono combinazioni di parole, sempre le stesse. lo stesso vale per le canzoni. brevetto è qualcosa che ha a che fare con le "industrie", tecnologia, farmaci ecc., cioè qualcosa di difficilmente "replicabile" se non attraverso la diffusione del procedimento di produzione, che è oggetto del brevetto. ripeto, le forme d'arte non c'entrano.

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analogamente, uno può anche essere contrario al reato di apologia di razzismo; ma se la legge è quella, per solidi, reiterati e sedimentati motivi, quello che ti puoi aspettare è l'"incidente" che costringe l'ordinamento a far valere il principio in modo stringente;
quello che può piacere a me o a te è irrilevante;
quando l'incidente arriva alle magistrature, queste non possono che ribadire il principio generale per cui le autorità devono imporre l'osservanza della legge.
il razzismo è come la droga. come quest'ultima, è troppo bello per essere "legalizzato". sugli incidenti, se vuoi posso anche essere "più chiaro".