-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Infatti se si è sole poi un suicidio.
A volte mi domando se quelle donne infanticide fossero state aiutate prima chissà.
Dai ricordi di mia madre e la vita nelle famiglie allargate contadine, le donne non godevano di considerazione ma appena partorito, le paiolane cosi le chiamavano, erano rispettate e non facevano nessuna faccenda in casa, nessun lavoro nei campi, si dedicavano solo all'allattamento e crescita del pupo. Erano le altre donne di famiglia a farsi carico delle faccende.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Non mi sento di giudicarle, perché è soggettivo tutto il percorso legato alla gravidanza
Come ci arrivi, la gioia che senti o meno, legata all’evento
Io ci sono arrivata che ero carica di gioia e mi ha distrutta mia figlia, figuriamoci
Santa e benedetta, l’ho cresciuta finora e un poco meglio va
Adesso ricomincio a pensare pure a me
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Adesso che è più gradicella fai bene .
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
È importante, a parte che per me
Anche per lei avere accanto una madre felice
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Verissimo.
Io ad esempio non potrei mai stare con un uomo che non mi tratta come sua pari, che non si sbatte per la casa e la famiglia tanto quanto lo faccio io. Per me già anche solo quello sarebbe un buon motivo di separazione, perché non esiste proprio che io debba occuparmi della casa mentre lui fa altro. Eppure ne conosco un sacco di donne che vivono in questa situazione. Quando agli uomini entrerà in testa questo concetto, quello di equità e parità, forse ci saranno coppie più felici e meno separazioni.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Io la notte allattavo la figlia più famelica e... Appiccicavo il ciuccio in bocca con il nastro adesivo all'altra, perché lo spuntava mentre dormiva e quindi piangeva.
Due (femmine) son bastate... rubinetto chiuso. .
Bambol utente of the decade
noi uomini spesso siamo solidali, quasi fossimo in qualche modo parenti
hai centrato il punto: quella è una fuga, la creatività non è autentica, ma un parafulmine, uno scudo; te lo dice un pluri-campione del mondo di procrastinazione di quanto dovuto, e persino piacevole, che è in qualche modo una circostanza equilibratriceLo spazio creativo va bene, ma si deve fare in modo che anche l'altro abbia il tempo di coltivarlo, assumendosi una quota equa di sancazzi familiari, altrimenti tu sei il bambino che gioca, ed io la mamma che si ammazza per farti trovare le camicie nel cassetto e il pranzo in tavola, come se mi realizzassi a fare queste cose. Per qualcuna sarà così, per me no. E poi ci dev'essere un equilibrio nella distribuzione delle priorità e del tempo, perché se al primo posto viene il tuo spazio creativo, al secondo il lavoro, al terzo gli amici, al quarto i colleghi, e i sancazzi di famiglia all'ultimo posto, i conti non tornano. Se ci si altera quando si viene distratti dallo spazio creativo perché si deve accompagnare una figlia da qualche parte, qualcosa non torna. Se tutte le risorse economiche, mentali e fisiche sono canalizzare allo spazio creativo, mentre intorno a te si ammuffiscono le pareti di casa o gli infissi, qualcosa non torna. Non è più uno spazio creativo, è una fuga. Andasse a prostitute sarebbe meglio: una mezz'oretta e cinquanta euro e poi torna.
Vabbè, mi sono sfogata, buon pomeriggio
in questo non ho difficoltà a considerare sensato quello che dice Cono a proposito del calcetto o succedanei, maschili o femminili; l'uomo/donna a una dimensione, lavoro-famiglia-obblighi, è destinato all'alienazione e, con questa, al fallimento delle sue relazioni umane;
un autentico spazio creativo non opera come schermo e fuga, perché, al contrario, è un tratto essenziale della personalità, palese sin da subito; intanto, funziona come riserva di desiderio e gioia, anche come aspettativa; se ti piace coltivare l'orto, l'80% del piacere funziona tipo sabato del villaggio; è l'aspettativa di poterlo fare a farti stare meglio, perché occupa uno spazio di progettualità che rende il futuro piacevole;
un impegno che rimanda la cosa viene integrato nel tutto, per organizzazione mentale in una prospettiva di appagamento equilibrato;
di solito, i partner delle persone creative - anche dilettanti - amano quell'impegno, sia come tratto della personalità, sia come circostanza di benessere riflesso; ora che ci penso, i miei amici e conoscenti che impegnano una quantità notevole di tempo in attività creative hanno una vita di coppia mediamente più serena degli altri; ma in modo molto evidente; forse perché il contatto quotidiano con la frustrazione, inevitabile, ma imputabile solo ai propri limiti, esercita in qualche modo una funzione educativa; credo valga anche per lo sport o altre discipline, purché ci si applichi con impegno; forse viene un po' neutralizzata la propensione ad incolpare gli altri e a recriminare;
ovviamente, la fuga è il segno del rifiuto istintivo che non riesce a concretizzarsi, a rielaborare un equilibrio nuovo, e allora ci si difende sottraendo spazio a ciò da cui non si riesce a liberarsi; a volte basta, e il prezzo nevrotico è accettabile; altre meno.
c'� del lardo in Garfagnana
Concordo con Axe sulla creatività. Credo che questa sia fondamentale e che ogni individuo dovrebbe ritagliarsi spazi autentici in questo senso. Fanno bene all'anima. Aiutano a tirare fuori quello che si ha dentro.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ah che peccato amici ridurre la questione all'eterno conflitto di Genere: Maschi versus Femmine, Lui contro Lei, piatti da lavare e femminicidi, io sono mia e lui non mi capisce eccetera: Che peccato e che delusione, se me lo concedete.
Siamo partiti dalla domanda "Di cosa hanno bisogno i nostri Figli?"
Voi all'unanimità avete risposto dell'amore. Generico. Anche allargato. Da vivere a spicchi, a pezzi, un po' quì e un po' là, secondo i sentimenti degli adulti.
Io ho risposto che hanno bisogno naturalmente di avere un solo Papà e una sola Mamma. Di confrontarsi con l'universo maschile e con quello femminile, delle peculiarità maschili e di quelle femminili, di scoprire che i loro non sono Genitori perfetti, che non cadono mai, che non hanno debolezze e fragilità, no! Hanno bisogno di scoprire che i loro Genitori si perdonano. Che l'Amore è possibile. E che è questo che forma in loro quella spina dorsale in grado di tenerli in piedi quando nella Vita si presenteranno ostacoli e difficoltà.
Siamo finiti invece come sempre nel calderone indistinto della parità, dei diritti, delle rivendicazioni sindacali, addirittura dell'orgasmo vaginale: Ma come si fa?
amate i vostri nemici
Quello usato da Papa Francesco è un paradigma, un paradosso per far capire che l'importante non è non litigare mai, non avere contrasti o contrapposizioni, Barbara. Quanto il Valore straordinario del Perdono. Soprattutto prima che tramonti il sole. Nel senso di non permettere che il Male affondi le sue radici nel tempo, anche solo per una notte....
Il veleno va succhiato via subito! Prima che entri in circolo.
Non parla di cose di un'altra epoca, papa Francesco. E' superattualissimo! Perdonami lo strafalcione grammaticale. E', oserei dire, un linguaggio rivoluzionario, il suo. Chi è, oggi, che non si fa giustizia da solo? Che dopo un piatto lanciato non vola subito dall'avvocato?
amate i vostri nemici
Al limite il matrimonio civile, puoi definirlo come contratto. Quello Religioso è molto di più, Lady. E all'interno di esso, credimi, il Perdono diventa possibile. Mi spiace che non leggi, pensavo di averlo chiarito bene: Dio trasforma le Persone. Le rende capaci, nel tempo, di accogliersi reciprocamente, con pregi e difetti, virtù e peccati, slanci e debolezze. Altro che il semplice sentimento....
Se nel Matrimonio si vive questo, se il Signore veglia sugli Sposi, il caso che hai citato ha zero possibilità di verificarsi.
"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande!"
MATTEO 7
Non si sta dicendo che la Donna non debba lavorare. Si sta dicendo che, davanti a Dio, compilare un foglio di excel in ufficio o cambiare un pannolino, hanno eguale dignità. Non è che una Donna vale di più e una di meno, capisci?
amate i vostri nemici
guarda che ti sbagli, proprio dal punto di vista cattolico, eh…
la riprova è che la stessa Rota dirime le controversie su base negoziale, annulla il sacramento sulla base degli stessi identici vizi negoziali, come il vizio della volontà, l'errore essenziale, ecc... ma, almeno le cose della parrocchia tua, le dovrai sapere, da catechista, no ?
però qua giù sotto le stelle, come ti piace dire, per cambiare i pannolini non ti pagano, e se non ti pagano non sei libero di auto-determinarti; dipendi dalle decisioni altrui, e questo le differenze in termini di dignità è rilevantissimo; te ne accorgi quando perdi il lavoro;Non si sta dicendo che la Donna non debba lavorare. Si sta dicendo che, davanti a Dio, compilare un foglio di excel in ufficio o cambiare un pannolino, hanno eguale dignità. Non è che una Donna vale di più e una di meno, capisci?
io te lo concedo;Ah che peccato amici ridurre la questione all'eterno conflitto di Genere: Maschi versus Femmine, Lui contro Lei, piatti da lavare e femminicidi, io sono mia e lui non mi capisce eccetera: Che peccato e che delusione, se me lo concedete.
ma a che ti serve manifestare il desiderio che gli altri vivano come vorresti tu e non in base al loro sistema di valori, come farebbe un bambino capriccioso ? quanta energia sprechi in questo percorso immaturo, quante frustrazioni ti prepari ?
il paradosso è che parli di spina dorsale di fronte alle difficoltà, ma questa è esattamente la capacità di venire a patti con la realtà che non si conforma ai nostri desideri, e la tua ricetta è quella di pestare stizzito i piedini nel constatare il dissenso altrui, che spesso diventa inconciliabile;
così educheresti degli hooligans, oppure dei disadattati - che è lo stesso - non certo persone equilibrate; porteresti tuo figlio al Castellani promettendogli la vittoria dell'Empoli, o lo educheresti alla circostanza che esistono anche gli avversari e che potrebbero essere più forti e non voler perdere ?
c'� del lardo in Garfagnana
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
posto che Cono non si chiederà, perché non contempla l'ipotesi di un assetto diverso; il dissenso è sbagliato, fine;
ma, in effetti, non credo alla circostanza materiale come determinante; quella parità che manca rispecchia solo un "altro" frainteso, o cambiato, divergente; la conseguenza è l'incapacità di vedere nel benessere del partner anche un proprio tornaconto e investire disponibilità;
su questo terreno si manifestano facilmente - perché in modo indiretto o passivo - rifiuti che non si è capaci di rendere espliciti a se stessi e all'altro; in questo modo entrambi possono lamentare un mancata collaborazione, convinti di aver fatto quanto possibile, ma con la parte "ombra" che lavora per la rottura, boicotta, a rappresentare l'istinto;
credo che ci siamo passati un po' tutti: la convinzione di esserci impegnati, magari anche il computo dei sacrifici, e poi il ritrovarci accusati o giudicati; ma alla base c'è sempre la rimozione di una causa prima che ha interrotto tutto ed era doloroso vedere;
se l'egoismo serve ad essere tempestivi, ben venga; si risparmiano anni di sofferenze e rattrappimenti emotivi, ad entrambi.
c'� del lardo in Garfagnana