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Discussione: Trascendente o Immanente?

  1. #1
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Trascendente o Immanente?

    La diatriba tra la concezione di un "dio trascendente" e quella di un "dio immanente" è nata, inizialmente, tutta e solo in ambito filosofico.

    La filosofia cos'è? E' quell'esercizio del pensiero umano che "definisce la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse".
    La filosofia è stata la regina incontrastata del pensiero umano fin dagli albori e fino al Rinascimento.
    Tanto che possiamo definire la "religione" e la "teologia" come una branca particolare della filosofia. E cioè quella branca che definisce la realtà immaginando che nella realtà sia presente un dio (o degli dèi).

    Col Rinascimento succede un fatto rivoluzionario: nasce la Scienza.
    Perchè la nascita della Scienza è un fatto rivoluzionario? Perchè scopo della Scienza è "definire la realtà per ciò che essa oggettivamente è e per come essa oggettivamente funziona".
    La Scienza, quindi, ha tolto molto spazio all'agibilità della filosofia. E non solo. La Scienza è anche la disciplina che serve per validare o meno un "pensiero filosofico": la filosofia non può più "definire la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse", ma deve fare i conti con la Scienza.

    Facciamo un esempio: per molto tempo c'è stato un pensiero filosofico che poneva la Terra al centro dell'Universo e, quindi, l'homo al centro del creato: l'antropocentrismo. La Scienza ha spazzato via questo pensiero filosofico perchè ha dimostrato che il creato è fatto da molti mondi, da molte galassie, da molti soli e da molti pianeti. I pianeti ruotano attorno al loro sole. E l'homo è un "animale" che è apparso sulla Terra, come tutti gli altri animali, a seguito di un processo evolutivo. L'homo, dunque, non è il "centro" dell'Universo, ma è, al pari di tutto il resto, uno dei tanti "figli" (o "prodotti") dell'Universo stesso.

    La Scienza ha dunque soppiantato in toto la filosofia? No. Tuttavia la filosofia NON PUO' PIU' fare a meno della Scienza (se non vuole rendersi ridicola). La filosofia non può più agire come se la Scienza non esistesse. E può agire SOLO a partire dalle verità oggettive dimostrate dalla Scienza.
    La Scienza (lo sappiamo bene) non ha tutte le risposte su come è fatto l'Universo e su come funziona. Arriva solo fino a un certo punto (un "punto" che continua a spostarsi man mano che arrivano le nuove scoperte scientifiche). Ed è da questo punto che parte la filosofia. La filosofia, quindi, arriva DOPO la Scienza ed ha lo scopo di coprire il gap di conoscenza lasciato dalla Scienza.

    Come dicevo all'inizio, la diatriba tra la concezione di un "dio trascendente" e quella di un "dio immanente" è nata, inizialmente, tutta e solo in ambito filosofico, perchè ancora non c'erano sufficienti scoperte scientifiche e la Scienza era solo agli albori.
    Oggi la situazione è completamente cambiata.
    La Fisica Quantistica ha dimostrato la "natura mentale" dell'Universo. La Scienza ha dimostrato che il substrato di base dell'Universo è costituito da una "sostanza immateriale" a-spaziale e a-temporale dove tutto è UNO e dove NON esiste separazione.
    Da questo "substrato immateriale", dove tutto E' allo stato potenziale, "emerge" la "materia" (così come noi la percepiamo), emergono le leggi fisiche, emergono lo spazio ed il tempo, emergono la "coscienza umana" e il "pensiero umano".

    Il concetto di "emergere" è fondamentale e va chiarito. Noi, per convenzione e per esigenze esplicative, raffiguriamo la realtà in "livelli", ma questi "livelli di realtà" non sono separati tra loro e non sono composti da "cose" diverse e separate tra loro. Quando noi diciamo che alla base dell'Universo c'è un "substrato immateriale" dal quale emergono protoni-neutroni-elettroni...e poi queste particelle si uniscono nell'atomo...e poi gli atomi si uniscono in molecole...e poi le molecole si uniscono in cellule per formare il cervello umano, stiamo parlando di diversi "livelli di realtà". I vari "livelli", però, non sono separati tra loro e non sono composti da "cose" diverse e separate tra loro: tutti questi "livelli di realtà" e tutte le "cose" che troviamo ad ogni "livello" (particelle, atomi, molecole, cellule, cervello) sono la STESSA COSA (cioè il substrato immateriale) che nei vari "livelli di realtà" si manifesta in forme differenti.
    In altre parole, i vari "livelli di realtà" in cui noi, per convenzione e per esigenze esplicative, dividiamo la realtà sono la STESSA COSA INSCINDIBILE (e cioè il substrato immateriale) che - allo stesso tempo cioè SIMULTANEAMENTE - assume forme diverse nei vari "livelli di realtà".
    Questo è un FATTO (non un pensiero filosofico nè una semplice "teoria"). E' una verità oggettiva DIMOSTRATA dalla Scienza.
    E quindi, qualunque pensiero filosofico (e anche qualunque "teoria scientifica") NON PUO' ignorare questo fatto e DEVE partire da questo fatto.


    Per questo motivo, il pensiero filosofico di un "dio immanente" è quello più realistico, proprio perchè tiene conto delle verità OGGETTIVE dimostrate dalla Scienza.
    E per lo stesso motivo, il pensiero filosofico di un "dio trascendente" (il dio-persona al di fuori della realtà e separato dalla "realtà materiale" da cui è nata l'idea filosofica del dio-testamentario e del dio-biblico e da cui è nato il "creazionismo") nei prossimi decenni e secoli è destinato ad essere superato.
    Ultima modifica di xmanx; 03-07-2020 alle 13:55
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  2. #2
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Non vorrei mettere subito una postilla off topic, ma far risalire la nascita della scienza al rinascimento non è corretto, con Galileo nasce il metodo sperimentale, dal quale prendono forma le scienze empiriche o sperimentali appunto, ma le scienze esatte corrono parallelamente alla filosofia fin dall'inizio e i due modelli sono interlocutori da sempre (si pensi a Pitagora), la matematica e la fisica (teorica) sono molto più alla legate alla fisica quantistica rispetto alla fisica sperimentale.
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  3. #3
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    Non vorrei mettere subito una postilla off topic, ma far risalire la nascita della scienza al rinascimento non è corretto, con Galileo nasce il metodo sperimentale, dal quale prendono forma le scienze empiriche o sperimentali appunto, ma le scienze esatte corrono parallelamente alla filosofia fin dall'inizio e i due modelli sono interlocutori da sempre (si pensi a Pitagora), la matematica e la fisica (teorica) sono molto più alla legate alla fisica quantistica rispetto alla fisica sperimentale.
    Boh. Non mi importa se una postilla è on-topic o off-topic. Non sono così pignolo.
    Mi sono basato sul fatto che Galilei è universalmente riconosciuto come il padre della Scienza moderna. La Scienza moderna, senza l'aspetto sperimentale, nemmeno esisterebbe. Newton ha elaborato la sua teoria dopo aver sperimentato che la mela cade dall'albero. D'altra parte la stessa Fisica Quantistica teorica è nata per risolvere problemi emersi nelle osservazioni sperimentali.
    Detto questo...vabbè...andiamo oltre.
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  4. #4
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Correggimi se sbaglio; perché trascendente o immanente e non anche trascendente ed immanente?
    Tu pensi che l'uno escluda l'altro?
    Ultima modifica di crepuscolo; 03-07-2020 alle 15:54

  5. #5
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    La filosofia cos'è? E' quell'esercizio del pensiero umano che "definisce la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse".
    manc' p'u cazz !

    La Scienza ha dunque soppiantato in toto la filosofia? No. Tuttavia la filosofia NON PUO' PIU' fare a meno della Scienza (se non vuole rendersi ridicola). La filosofia non può più agire come se la Scienza non esistesse. E può agire SOLO a partire dalle verità oggettive dimostrate dalla Scienza.
    u' cuntrario ! direbbe la mia prof di matematica, messinese

    posto che già Aristotele, cosi suoi principi, e tutti gli altri a seguire, hanno lavorato sulla logica dei sistemi di pensiero - non sulle preferenze, mi piace questo e quello, il mondo come vorrei che fosse... - la filosofia si occupa - oramai da oltre un secolo in modo intensivo e quasi esclusivo - di linguaggio, e in particolare di verificare la correttezza dell'uso dei linguaggi, proprio per poter formulare ipotesi scientifiche "forti", proprio nei campi che piacciono a te, quelli in cui si dovrebbe essere rigorosi quando si usano termini come "mente" anziché "campo", e cose del genere;

    Popper, che era un filosofo, ha posto un principio cardine per definire quali tesi possano essere considerate scientifiche, quello della "falsificabilità", accettato ubiquitariamente; Wittgenstein ha formalizzato i principi per enunciare e postulare;

    le ricerche di fisica sono spesso guidate e sempre vagliate da epistemologi, filosofi della scienza; ma lo stesso avviene anche per le ricerche nelle scienze sociali, che tali sono, anche se i risultati sono probabilistici anziché deterministici;

    Come dicevo all'inizio, la diatriba tra la concezione di un "dio trascendente" e quella di un "dio immanente" è nata, inizialmente, tutta e solo in ambito filosofico, perchè ancora non c'erano sufficienti scoperte scientifiche e la Scienza era solo agli albori.
    è nata perché ad un dio "buono", ma che si voleva anche creatore onnipotente e onnisciente, si aveva difficoltà ad attribuire i mali del mondo, indi le capriole;

    La Fisica Quantistica ha dimostrato la "natura mentale" dell'Universo.
    aridanga…
    tu snobbi la filosofia, il metodo, e parli di "mente", per poi svicolare sul senso della parola, comprensibilmente; la filosofia servirebbe proprio ad evitare le parole in libertà e le uscite kazzenger;
    vabbè, tanto, almeno queste fantasticherie non fanno male a nessuno...
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Correggimi se sbaglio; perché trascendente o immanente e non anche trascendente ed immanente?
    Tu pensi che l'uno escluda l'altro?
    Stiamo parlando della natura della realtà, cioè di cos'è l'Universo e della relazione che esiste tra dio e la materia, cioè l'Universo.

    Trascendente significa che dio è un'entità "immateriale" altra e separata rispetto alla realtà materiale. E che la realtà materiale (cioè l'Universo) è un "oggetto" creato da dio (in un preciso momento storico collocato nel passato attraverso un singolo atto creativo) ed esiste come "entità" separata da dio, sulla quale dio interviene dall'esterno.
    Trascendente significa che esiste una separazione tra dio e l'Universo e che dio e Universo sono due "entità" distinte e separate.

    Immanente, invece, significa che dio e Universo sono un tutt'UNO inscindibile, che non esiste separazione tra dio e Universo e che la materia (cioè l'Universo) è un "modo di essere" di dio. Il concetto di Immanente prevede che dio abbia, contemporaneamente, una doppia dimensione: una "immateriale" e una "materiale". E che la dimensione "materiale" altro non è che una manifestazione, o un modo di essere, di quella "immateriale".
    Nella concezione Immanente non esiste un "singolo atto creativo" avvenuto in un preciso momento storico collocato nel passato che ha creato la materia (cioè l'Universo), ma la materia è la manifestazione - istante-per-istante - di dio. Quindi il processo creativo dal quale emerge la materia è un processo continuo ed avviene in modo continuativo istante-per-istante.

    I due concetti, Trascendente ed Immanente, sono quindi mutalmente esclusivi. Uno esclude l'altro. O è l'uno o è l'altro. Trascendente ed Immanente insieme è impossibile proprio perchè un concetto esclude l'altro e viceversa.
    Ultima modifica di xmanx; 03-07-2020 alle 18:12
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  7. #7
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    I due concetti, Trascendente ed Immanente, sono quindi mutalmente esclusivi. Uno esclude l'altro. O è l'uno o è l'altro. Trascendente ed Immanente insieme è impossibile proprio perchè un concetto esclude l'altro e viceversa.
    Questa è una tua opinione, ma i testi religiosi parlano di un Dio contemporaneamente immanente e trascendente. Se sei tu a stare male, lui non sente il tuo dolore contemporaneamente. Può partecipare emotivamente al tuo dolore, ma non è lui a sentirlo. Lo stesso discorso vale per la gioia.
    Ti pare che Dio potrebbe sopportare, essendo solo immanente, tutto il dolore presente per esempio su questo pianeta? Ma quale Dio potrebbe mai e vorrebbe mai? Siamo logici. Se parliamo di un Dio intelligente, non si butta la zappa sui piedi! Quindi Dio crea, è presente nel creato come spirito, ma ciascun corpo e ciascuna anima si "puppa i cazzi suoi", nel bene e nel male.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  8. #8
    رباني L'avatar di King Kong
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio

    La filosofia cos'è? E' quell'esercizio del pensiero umano che "definisce la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse".
    La filosofia è stata la regina incontrastata del pensiero umano fin dagli albori e fino al Rinascimento.
    Tanto che possiamo definire la "religione" e la "teologia" come una branca particolare della filosofia. E cioè quella branca che definisce la realtà immaginando che nella realtà sia presente un dio (o degli dèi).
    Definizione del tutto arbitraria.
    Quello che ne discende é fantasia.
    Aut hic aut nullubi

  9. #9
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Questa è una tua opinione, ma i testi religiosi parlano di un Dio contemporaneamente immanente e trascendente. Se sei tu a stare male, lui non sente il tuo dolore contemporaneamente. Può partecipare emotivamente al tuo dolore, ma non è lui a sentirlo. Lo stesso discorso vale per la gioia.
    Ti pare che Dio potrebbe sopportare, essendo solo immanente, tutto il dolore presente per esempio su questo pianeta? Ma quale Dio potrebbe mai e vorrebbe mai? Siamo logici. Se parliamo di un Dio intelligente, non si butta la zappa sui piedi! Quindi Dio crea, è presente nel creato come spirito, ma ciascun corpo e ciascuna anima si "puppa i cazzi suoi", nel bene e nel male.
    I "testi religiosi" sono figli di un pensiero filosofico che è nato quando l'homo ignorava completamente come è fatto l'Universo e come funziona l'Universo.
    Di fatto, l'unica filosofia che più si è avvicinata a descrivere la realtà per ciò che essa oggettivamente è (quella scoperta dalla Scienza nel XX secolo), è la filosofia orientale con il concetto di Maya.

    Ti pare che Dio potrebbe sopportare, essendo solo immanente, tutto il dolore presente per esempio su questo pianeta? Ma quale Dio potrebbe mai e vorrebbe mai? Siamo logici. Se parliamo di un Dio intelligente, non si butta la zappa sui piedi! Quindi Dio crea, è presente nel creato come spirito, ma ciascun corpo e ciascuna anima si "puppa i cazzi suoi", nel bene e nel male.

    Questa affermazione è proprio l'esempio lampante di ciò che ho detto nel post di introduzione del 3d: una visione filosofica che non tiene conto, ed ignora, la realtà oggettiva per ciò che essa effettivamente è. Una filosofia che non poggia sulla base della Scienza e che non parte dalle verità oggettive dimostrate dalla Scienza, è pura fantasia. E' "definire la realtà per come immagino che sia e per come mi piacerebbe che fosse", cioè aria-fritta.
    Lo stagista.
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  10. #10
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    In altre parole, i vari "livelli di realtà" in cui noi, per convenzione e per esigenze esplicative, dividiamo la realtà sono la STESSA COSA INSCINDIBILE (e cioè il substrato immateriale) che - allo stesso tempo cioè SIMULTANEAMENTE - assume forme diverse nei vari "livelli di realtà".
    Questo è un FATTO (non un pensiero filosofico nè una semplice "teoria"). E' una verità oggettiva DIMOSTRATA dalla Scienza.
    E quindi, qualunque pensiero filosofico (e anche qualunque "teoria scientifica") NON PUO' ignorare questo fatto e DEVE partire da questo fatto.


    Per questo motivo, il pensiero filosofico di un "dio immanente" è quello più realistico, proprio perchè tiene conto delle verità OGGETTIVE dimostrate dalla Scienza.
    E per lo stesso motivo, il pensiero filosofico di un "dio trascendente" (il dio-persona al di fuori della realtà e separato dalla "realtà materiale" da cui è nata l'idea filosofica del dio-testamentario e del dio-biblico e da cui è nato il "creazionismo") nei prossimi decenni e secoli è destinato ad essere superato.
    Nei fatti Dio è presente in tutto il creato come spirito, che può essere considerato gli occhi di Dio - tant'è che si parla di Testimone -, quindi è immanente, ma lascia agli esseri viventi la gestione della propria anima e del proprio corpo, quindi è trascendente. Se Dio fosse totalmente immanente, come affermi tu, sbagliando, necessariamente dovrebbe gioire e patire contemporaneamente a ciò che ha creato, istante per istante.

    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Di fatto, l'unica filosofia che più si è avvicinata a descrivere la realtà per ciò che essa oggettivamente è (quella scoperta dalla Scienza nel XX secolo), è la filosofia orientale con il concetto di Maya.
    Il concetto di maya, di illusione, si riferisce alla realtà materiale impermanente. Viene considerata illusoria perché evolutiva, cangiante, e soggetta a morte o trasformazione di stato come dici tu, scientificamente. Il substrato, lo spirito, rimane immutabile.
    Rimane il fatto, però, che questa realtà materiale impermanente, instabile, evolutiva, esiste e ci dobbiamo fare i conti, non possiamo chiudere gli occhi e affermare che semplicemente non esiste.
    Quando i chiodi hanno trafitto mani e piedi di Gesù, a lui sarebbe bastato chiudere gli occhi e affermare che quell'evento non esisteva, dal punto di vista della realtà spirituale permanente, per evitarne il dolore fisico e la morte fisica? Sappiamo che non è andata così. Gesù non era abbastanza spirituale per trascendere quella realtà materiale? Siamo noi migliori di lui, grazie alle certezze scientifiche postulate da Xmanx?
    La Realtà è quella che affermò il Buddha: a seconda dei punti di vista le cose esistono e non esistono.
    Ribadisco che noi dobbiamo fare i conti con questa realtà materiale in cui ci troviamo, pur cercando di spiritualizzarla il più possibile.
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  11. #11
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    @Arco

    Se Dio fosse totalmente immanente, come affermi tu, sbagliando, necessariamente dovrebbe gioire e patire contemporaneamente a ciò che ha creato, istante per istante.

    Ti sfugge il concetto.
    Gioia e sofferenza sono due qualità o caratteristiche di dio. Queste qualità o caratteristiche di dio esistono, allo stato potenziale, nel substrato immateriale che è alla base dell'Universo. Queste qualità di dio si manifestano attraverso la "forma" cervello. Più precisamente: il cervello E' queste qualità di dio che si manifestano. Poichè le "forme materiali" sono qualità o caratteristiche di dio che escono dal loro stato potenziale immateriale e si manifestano assumendo una "forma materiale".

    Rimane il fatto, però, che questa realtà materiale impermanente, instabile, evolutiva, esiste e ci dobbiamo fare i conti, non possiamo chiudere gli occhi e affermare che semplicemente non esiste.

    Non ho mai detto che la realtà materiale "non esiste". Tutto ciò che il nostro cervello crea e percepisce, per noi, "esiste". Proprio perchè il nostro cervello è lo strumento che crea la nostra percezione della realtà esistente. Un conto, però, è pensare e vivere con la convinzione che la realtà creata dal nostro cervello sia la "realtà vera" e la sola e unica "realtà vera". Altra cosa, invece, è pensare e vivere con la consapevolezza che la realtà creata dal nostro cervello è solo un "videogame", cioè una "realtà virtuale" che nulla ha a che vedere con la "realtà vera" nella quale siamo inseriti.
    Certo che dobbiamo fare i conti col "videogame" creato dal nostro cervello...dopotutto è ciò che percepiamo e non possiamo certo ignorarlo. Ma se abbiamo la consapevolezza che ciò che percepiamo col nostro cervello è solo un "videogame", il nostro modo di porci di fronte alla realtà e alla vita cambia totalmente. Da una nuova consapevolezza deriva una nuova visione del mondo e, quindi, un nuovo modo di pensare e di vivere all'interno del mondo.
    Ultima modifica di xmanx; 04-07-2020 alle 13:49
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  12. #12
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Certo che dobbiamo fare i conti col "videogame" creato dal nostro cervello...dopotutto è ciò che percepiamo e non possiamo certo ignorarlo. Ma se abbiamo la consapevolezza che ciò che percepiamo col nostro cervello è solo un "videogame", il nostro modo di porci di fronte alla realtà e alla vita cambia totalmente.
    sicuro ? perché, così fosse, tu potresti lanciarti dal sedicesimo piano e cercare di volare, tanto quello che succede poi è solo una tua percezione; la cosa dovrebbe esserti indifferente;

    magari sbaglio, ma vorrei capire come il tuo modo di porti di fronte alla realtà cambierebbe in modo oggettivo e apprezzabile, che non sia un semplice cambiamento soggettivo di gusti: la prima sigaretta è oggettivamente disgustosa; ma, poi diventa piacevole, perché il modo di porsi cambia la percezione, persino di quella prima boccata; ma questa non è una regola necessaria del creato, fisica;
    e, soprattutto, non c'è senso, univoco;
    un millennio - e anche oggi - fa ci si flagellava per penitenza; oggi lo si fa soprattutto come gioco sessuale, e nessuno mille anni fa avrebbe immaginato; ma ci si flagella lo stesso; non è che una consapevolezza abbia prodotto qualcosa di uniforme e prevedibile, sancibile come regola evolutiva.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #13
    Opinionista L'avatar di xmanx
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    @sapientino

    sicuro ? perché, così fosse, tu potresti lanciarti dal sedicesimo piano e cercare di volare, tanto quello che succede poi è solo una tua percezione; la cosa dovrebbe esserti indifferente;

    Questa che hai detto è una sciocchezza e la classifichiamo tra le sciocchezze.
    Per secoli la cultura dominante e la consapevolezza dominante erano incentrate sul "paradiso" dopo la morte. Eppure la gente - tranne qualche eccezione patologica - non si faceva ammazzare di proposito per poter andare in paradiso.
    Le tue banalizzazioni lasciano il tempo che trovano.

    Non sappiamo in anticipo quali novità si introducono nell'umanità quando avviene un cambio di paradigma.
    Quando, col Rinascimento, l'homo si è lasciato alle spalle la paura derivante dalla concezione di una realtà che era frutto del volere imperscrutabile di dio e ha capito che poteva essere artefice del proprio destino, nessuno poteva immaginare che ci sarebbero stati l'illuminismo, la rivoluzione francese e americana, la nascita della democrazia, la Scienza e la tecnologia che ci hanno portati sulla Luna.
    Allo stesso modo, quando prenderà piede in modo diffuso la nuova consapevolezza che la "separazione" è solamente il frutto di una percezione distorta del nostro cervello (e perchè questo avvenga ci vorranno almeno altri 100 o 200 anni), non sappiamo cosa potrà accadere.
    Lo stagista.
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  14. #14
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    @Arco

    Se Dio fosse totalmente immanente, come affermi tu, sbagliando, necessariamente dovrebbe gioire e patire contemporaneamente a ciò che ha creato, istante per istante.

    Ti sfugge il concetto.
    Gioia e sofferenza sono due qualità o caratteristiche di dio. Queste qualità o caratteristiche di dio esistono, allo stato potenziale, nel substrato immateriale che è alla base dell'Universo. Queste qualità di dio si manifestano attraverso la "forma" cervello. Più precisamente: il cervello E' queste qualità di dio che si manifestano. Poichè le "forme materiali" sono qualità o caratteristiche di dio che escono dal loro stato potenziale immateriale e si manifestano assumendo una "forma materiale".
    Se ho capito bene, tu affermi che percepiamo gioia e dolore attraverso il cervello. Sicuramente questo vale per il piacere fisico e per il dolore fisico. Però, secondo ciò che postuli, Dio è immanente anche nei cervelli degli esseri viventi, quindi dovrebbe essere partecipe del loro piacere fisico e dolore fisico. Non mi pare che la tua spiegazione possa evitare questo.

    Citazione Originariamente Scritto da xmanx Visualizza Messaggio
    Rimane il fatto, però, che questa realtà materiale impermanente, instabile, evolutiva, esiste e ci dobbiamo fare i conti, non possiamo chiudere gli occhi e affermare che semplicemente non esiste.

    Non ho mai detto che la realtà materiale "non esiste". Tutto ciò che il nostro cervello crea e percepisce, per noi, "esiste". Proprio perchè il nostro cervello è lo strumento che crea la nostra percezione della realtà esistente. Un conto, però, è pensare e vivere con la convinzione che la realtà creata dal nostro cervello sia la "realtà vera" e la sola e unica "realtà vera". Altra cosa, invece, è pensare e vivere con la consapevolezza che la realtà creata dal nostro cervello è solo un "videogame", cioè una "realtà virtuale" che nulla ha a che vedere con la "realtà vera" nella quale siamo inseriti.
    Certo che dobbiamo fare i conti col "videogame" creato dal nostro cervello...dopotutto è ciò che percepiamo e non possiamo certo ignorarlo. Ma se abbiamo la consapevolezza che ciò che percepiamo col nostro cervello è solo un "videogame", il nostro modo di porci di fronte alla realtà e alla vita cambia totalmente. Da una nuova consapevolezza deriva una nuova visione del mondo e, quindi, un nuovo modo di pensare e di vivere all'interno del mondo.
    Sulla teoria del "videogame" creato dal nostro cervello, ti propongo il testo di "Toro loco" (Toro inferocito) di Piero Pelù:

    Calci alla vita e anche più giù,
    ma farò finta che è tutto ok.
    Sembrava finita e invece tu
    mi hai detto: "alzati, che ancora ci sei."
    Guarda, mi vedi? Son sempre qui.
    Io sono il toro e sono el matador.
    Se non c'è sangue, non c'è business.
    perché chi paga vuole l'anima.

    Amati per quello che sei,
    perché se lo fai, tu lotti contro il vuoto.
    Scusa se è poco.
    E non pensare che ciò che fai
    sia esclusivamente un videogioco.
    Sarebbe poco.

    Toro loco, hai quel fuoco,
    hai quel sole e le parole:
    come fare, cosa dire.
    Devi solo farti capire.

    Ehi tu, ma stai scherzando?
    Toro loco.

    Calci alla vita e anche più giù,
    ma farò finta che è tutto ok.
    Io ti assicuro che da fare ce n'è
    per domare la bestia che c'è in me.
    Finchè c'è lotta, c'è speranza,
    perché chi soffre usa l'anima.

    Amati per quello che sei,
    perché se lo fai, tu lotti contro il vuoto.
    Scusa se è poco.
    E non pensare che ciò che fai
    sia esclusivamente un videogioco.
    Sarebbe poco.

    Toro loco, hai quel fuoco,
    hai quel sole e le parole:
    come fare, cosa dire.
    Devi solo farti capire.

    Toro loco, è un grande gioco.
    Stai scherzando con il fuoco.
    In quel gioco e in quel sole
    c'è già scritto: "Sei speciale".
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di Turbociclo
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    Se Dio fosse totalmente immanente, come affermi tu, sbagliando, necessariamente dovrebbe gioire e patire contemporaneamente a ciò che ha creato, istante per istante. @Arco

    Certo, e perché no? Non possiamo escludere Dio da alcuna manifestazione umana. L'Assoluto è sempre presente, nelle sue manifestazioni più grezze come in quelle che definiremmo "elevate". Per te non è ONNIPRESENTE? Non è solo CREATORE, è pure CREATO, occorre superare il dualismo.
    " L' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."

    Dostoevskij.

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