questo sarebbe il punto essenziale, più o meno consapevolmente rimosso dalla maggioranza, e cioè che in Italia siamo fermi ad un conflitto pre-moderno tra produzione e rendita, sostanzialmente fermo a cinque secoli fa; infatti, non abbiamo fatto alcuna rivoluzione, ma importato per successive "invasioni", politiche e culturali - l'idea di stato e legge di Napoleone, poi dei piemontesi, le libertà anglosassoni e moderniste degli americani... - qualsiasi novità, eccezion fatta per quella genuina manifestazione di reazione che è stato il Fascismo, l'unica ideologia autenticamente generata endogenicamente in Italia in secoli;
però l'immaginario che manifesti è ancora viziato da questa prospettiva, che identifica crocianamente quella cattiva politica come un corpo estraneo, gli Hyksos, laddove essa è semplicemente la manifestazione autentica di un compromesso permanente al ribasso imposto dai ceti trasversali della rendita, cioè la società diffusa, che molto per interesse, un po' per pigrizia e un po' per paura, rimuove i conflitti, li nasconde sotto il tappeto e li sublima con finzioni di guerra civile, tipo stadio o palio di Siena, finché la realtà non si manifesta nella sua crudezza banale, dei soldi, della forza e del potere, e allora hai i grandi crolli, la miseria, le stragi, le tragedie, le guerre civili vere e proprie, coi suoi personaggi da Shakespeare, i tiranni, i buffoni, i cretini, i santi, i martiri e il popol bue, che prima di capire cosa applaudiva sotto il balcone deve crepare congelato in Russia o sotto i bombardamenti, e ora a casa o in ospedale, perché la mascherina è tirannia e l'UE un complotto per ridurci in miseria.