Molto regolare, la nostalgia della cosiddetta età dell'oro, è una bugia che ci raccontiamo da sempre (ma veramente da sempre, si trova anche in testi antichissimi, chessò, da qualche parte in un epica di tremila anni fa tutto comincia in un fantomatico paradiso terrestre detto Eden), quando si guarda senza lenti rosate è evidente che oggi si sono raggiunte vette mai conseguite (non in tutto il mondo ovviamente, ma dove viviamo noi sì): crimini violenti in calo costante, diritti umani e dei lavoratori, assistenza sanitaria, alfabetizzazione, scienza e tecnologia alla portata di quasi tutti, suicidi in costante calo (e non voglio risentire la vecchia storia che i suicidi sono la seconda causa di morte tra i giovani, è vero, ma sono comunque in calo, se è la seconda causa di morte è perché le altre sono calate di più, e menomale... se si muore meno di malattia, nessuno ci manda in guerra e non ci si ammazza per la strada, è solo un bene che anche la morte sia una scelta), ultimo ma non ultimo godiamo anche di una certa libertà nei rapporti, che ha cambiato di molto le carte in tavola socialmente, ma è esattamente quella che consente l'esistenza del cosiddetto amore romantico, in altre epoche, nemmeno così remote le relazioni e i matrimoni erano fondamentalmente giri d'affari un pratico sistema per mettere in comunione patrimoni, pensare che quei matrimoni del passato erano migliori solo in base alla durata vuol dire far finta di non vedere che le questioni di interesse materiale erano il vero fulcro di quella solidità.