io resto convinto che la discriminante sia l'assortimento originario di una coppia:
se quelli si sono messi insieme per una finalità di cui l'altro poteva essere strumento, ogni prova o cambiamento rende poco tollerabile la promiscuità; ivi incluso il raggiungimento dello scopo, il matrimonio, i figli, lo status sociale, ecc... ai conseguimenti ci si abitua; ad una persona poco compatibile, molto meno;

se quella persona ha un suo valore specifico, per quello che è e per ciò che è in grado di produrre in termine di benessere, evoluzione con la sua presenza insostituibile, infungibile, è probabile che le cose reggano meglio;

di solito, la prima condizione è giovanile; le coppie mature che non si sfasciano hanno evidentemente un equilibrio gratificante, anche se può non sembrare; le coppie formatesi in età matura più spesso sono consapevoli delle trappole della prima condizione e magari scelgono intuitivamente anche in base a quell'esperienza.