Sarà ma l'amore romantico è stato inserito nel matrimonio, storicamente di natura strettamente contrattuale, solo di recente e non si può dire che ne abbia migliorato l'efficenza.
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sai, i casi sono due: o
a) stabilisci che deve prevalere il sentimento spontaneo, e allora devi ammettere qualsiasi ipotesi di scioglimento fondato sul venir meno anche solo unilaterale di quel sentimento; in questo caso, come fa la legge, tuteli quella porzione "eccedente" il sentimento di coppia, disponendo alimenti, tutele dei minori, ecc...oppure
b) prevale l'impegno reciproco sancito in una specie di contratto, dove prevale il fine perseguito e concordato;
saggiamente, per i contratti veri e propri, la legge dispone da sempre quello che dice Bumble, e cioè un fine limitato ed eventuale rinnovo; perché si sa che le cose possono cambiare;
se il fine è illimitato o non definito automaticamente come termine del rapporto - come nel caso del matrimonio - ma non prevedi modalità di scioglimento, hai una situazione doppiamente svantaggiosa:
primo perché ti trovi verosimilmente di fronte a conflitti nel caso in cui circostanze e sentimenti cambino;
secondo perché questo effetto finisce per costituire un deterrente, ancora di più di quanto già la circostanza dell'impegno sia di suo;
tranne i milionari divi dello spettacolo - ma forse nemmeno loro - e qualche opportunista, nessuno si sposa con l'arrière pensée di separarsi alla convenienza; troppi problemi e traumi;
spesso le persone, soprattutto giovani, sbagliano per entusiasmo e inesperienza, per assecondare pressioni ambientali, per conformismo, o per proprie inibizioni psicologiche o educative a fronte dei propri stessi desideri;
un'idea "sana" e di buon senso di famiglia come istituto sociale da tutelare dovrebbe tener conto di queste circostanze, se la famiglia si considera un valore;
si dice chi non è mai caduto da cavallo, non sa cavalcare;
chi non ha vissuto un rapporto pieno e una convivenza, delle crisi, ecc... non sa cosa sia il matrimonio e quali conflitti possono sorgere, esattamente come ad un neo-patentato non si può affidare una Ferrari sulla Porrettana.
c'� del lardo in Garfagnana
Fatto sta che religiosamente un sacramento è di fatto un contratto.
La differenza fondamentale tra civile e religioso è che il contratto religioso non si può rescindere, mentre quello civile sì.
Poi uno si chiede perchè aumentano i "contratti" civili...
Comunque ho conoscenze che si sono convertite all'ebraismo - non solo perchè è ammesso il divorzio, ovviamente -.
L'ortodossia, spesso, tende a fare sentire stretto anche ciò che di fatto sarebbe della misura giusta.
oddio, non proprio;
nei manuali di civile si specifica sempre che si tratta di un negozio giuridico, perché il contratto tipicamente è inteso a conseguire fini strumentali, ottenuti i quali si esaurisce il vincolo, se non disposto altrimenti; e, per questo motivo, gli adempimenti sono sottoponibili a condizione, cosa che non ricorre nel matrimonio;
il fine del matrimonio è il matrimonio stesso;
non è che si può stabilire una condizione strumentale, che preveda prestazioni specifiche, mancanti le quali si ha inadempimento, come i figli o un determinato livello di prestazioni sessuali, fatta eccezione per casi straordinari, davvero riconducibili a vizio della volontà, fraintendimento, ecc...
è per questo che nel nostro ordinamento sono inconcepibili i patti pre-matrimoniali.
c'� del lardo in Garfagnana
Amore romantico? Solo di recente?!?!?! Ma....amico Doppio, ti rendi conto di quello che dici?
"Per questo l'Uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua Moglie. E i due saranno una sola carne!" (Genesi 1)
Si diventa una cosa sola, nel Matrimonio, per contratto? O in virtù di qualcos'altro?
amate i vostri nemici
Lo vedi che alla fine mi dài ragione? E' necessaria una preparazione, al Matrimonio. Un cammino di crescita, un percorso comune da intraprendere insieme....una scoperta quotidiana del passo che si va a compiere nella Vita. Se i due scoprono che alla base non ci sono Motivazioni e Valori fondanti e importanti (non necessariamente religiosi) molto meglio non sposarsi affatto.
amate i vostri nemici
La tua padronanza della mitologia alla base delle religioni abramitiche non copre la conoscenza della storia molto più impietosa ne dimostrare che i matrimoni hanno sempre avuto una funzione sociale, economica e politica. In ogni caso anche nella Bibbia è pieno di matrimoni combinati (a volte direttamente da Dio) per interessi e alleanze politiche.
Non si tratta di un contratto, ma di un istituzione è per definizione un costrutto politico. Non capisco il tuo stupore, prendi in mano un libro di storia se non credi a me, ma anche solo un romanzo un po' datato, prendi La coscienza di Zeno, i matrimoni tra i personaggi sono mossi solo dall'esigenza di "sistemarsi", Zeno palesemente non ama sua moglie, col tempo si affezionerà, ma nulla di più, e si svolge negli anni '20, mica nel medioevo, se si va indietro non c'è praticamente nessuna epoca in cui il matrimoni non abbia avuto una funzione strumentale prima del tardo dopoguerra.
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