guarda: sono dottore in "diritto" sempre se ti fa "piacere". poi ti dico che di solito, non sempre ma "di solito", i motivi che portano all'annullamento di un vincolo, quindi anche matrimoniale, sono "gli stessi" indipendentemente dall'organo che pronuncia la nullità. si parla semplicemente di una differenza di ambiti, cioè religioso e civile. ma dato che, e non ci possiamo trovare, matrimonio religioso e matrimonio civile sono la stessa "cosa", anzi che il secondo è "ricalcato" sul primo, allora comprendi come non vi siano sostanziali differenze. e tant'è che esiste il matrimonio concordatario, cioè il matrimonio, annotato sui registri della curia parrocchiale e contestualmente anche sui registri del comune di residenza dei coniugi.
no. esistono in proposito due istituti differenti, cioè la "separazione legale" e il "divorzio", la prima revocabile, il secondo "irrevocabile", col diritto ovviamente per i coniugi "divorziati" ma non per quelli "separati", di contrarre un nuovo vincolo.
la differenza ripeto, è solo e soltanto relativa agli "effetti", che in questo caso, cioè di matrimonio ecclesiastico, si producono sul vincolo inteso dal punto di vista non civile ma "religioso". ciò vorrebbe dire che se c'è l'intervento della rota romana, allora ti puoi "risposare" anche a livello concordatario, se no, non lo puoi fare.
no. allora ti dico innanzitutto che le sentenze della rota romana sono molto rare, sempre per quanto riguarda l'annullamento. se ci sono dei figli è molto difficile ottenere l'annullamento, perché sempre se ci sono figli ciò vuol dire che il matrimonio è stato "consumato". non sono un esperto di "matrimoni ecclesiastici" perché non è materia d'esame. tuttavia sulla base delle scarne cognizioni di cui dispongo, credo di poter dire che i casi di annullamento da parte dei tribunali ecclesiastici sono abbastanza "rari" e ovviamente contano tanti fattori. ad esempio la non indegnità dei coniugi e la serietà e la cristiana condotta di vita. requisiti difficili da riscontrare quando ad esempio il matrimonio naufraga a causa di terze persone.
guarda, due cose. allora il sinallagma vale nei "contratti" e non nel matrimonio perché quest'ultimo è un atto che, sebbene bilaterale, non prevede uno scambio di prestazioni economicamente valutabili. poi ti dico che comunque è molto più facile da constatare una sostanziale invalidità del vincolo in sede civile che in sede religiosa. se cioè il divorzio è un "diritto", altrettanto non si può dire del matrimonio cattolico, che è un insieme di doveri. da cui la duplicità degli istituti.
si. su questo mi pare che possiamo concordare. tuttavia sempre in forza di accordi internazionali, la chiesa ha una serie di garanzie che comprendono anche l'insegnamento della religione nelle scuole. sono dati di cui tenere conto, mi pare.
si. sempre che la libertà di espressione, anche sulla problematica LGBTIQ non ne risenta.
allora, se la fai finita con la storia della laurea mi fai un piacere. poi sulle unioni civili ero rimasto al progetto di legge marca pd di qualche quinquennio or sono. se c'è una legge ne prendo atto. non si può sapere e ricordare tutto, soprattutto quando non si lavora nel settore civilistico, che già di per sé è molto vasto, anche dal punto di vista degli specialisti del settore. vedi un po' tu.
ecco. questa mi è piaciuta. diverso sarebbe pretendere una legge che tuteli quel tipo di scelta, che è solo e soltanto relativa a propensioni e convinzioni personali, spesso sbagliate.
si parla come dici di "aggaravanti" cioè in sede di erogazione della pena per un reato che c'è già, come, a quanto dici, il reato di "diffamazione".
no. perché come ho detto ci sarebbero delle problematiche dalla entità non definibile a priori, a carattere sociale. nel resto dell'occidente i gay hanno anche dei doveri oltre che dei diritti. ad esempio che se sei gay e ti sposi non lo sai più solo tu, di essere gay, ma anche tutti gli altri, e con tutte le conseguenze del caso.
guarda che di fatto c'è questo ed altro. riconoscere però tutte le problematiche sociali sarebbe un errore, perché sarebbe come "incentivare" quei comportamenti a prescindere dalle origini "reali" del fenomeno. ripeto che si creerebbe un disordine immane. questo è quello che penso. poi vedi tu.
con la differenza che se ad esempio vuoi "cambiare" sesso, in germania puoi fare anche questo, a condizione che vi sia una effettiva necessità, cioè certificata da chi di dovere. e non così, perché ti svegli col piede sinistro. abbi pazienza.
beh, non mi pare che siamo nel medioevo, e processioni anche dalle mie parti ne vedo abbastanza "poche". ma dici bene, è questione di punti di vista. ma solo fino a un certo punto.