Come già ripetuto e sancito dai testi Dio è onnipotente, ma procedendo alla creazione ha posto dei limiti alla propria onnipotenza, non potendo per esempio far morire delle anime create immortali, se non punirle facendole star male.
Tu applichi il paragone del vasaio a tutta la realtà creata, ma non è assolutamente così, e poi bisognerebbe anche capire cosa si intenda per indurire il faraone.
Il Dio che postuli tu o i tuoi maestri (Lutero & Co.), che segui come fari nella notte, non starebbe in piedi neanche con le stampelle. Solo un Dio coglione predeterminerebbe una ribellione (Lucifero) e una disobbedienza (Adamo), buttandosi la zappa sui piedi. Invece, un Dio che lascia il libero arbitrio alle sue creature, nonostante l'onnipotenza che non usa nei casi specificati, è costretto a subire tali violazioni da parte delle sue creature.
Quindi, il paragone del vasaio va bene per il faraone e in altri casi, ma non sempre e comunque.
Io credo che, di regola, più si viene bastonati, più si subiscono negatività , maggiormente si diventi molli, si riducano l'orgoglio e la presunzione; al contrario se tutto fila liscio nelle nostre vite, maggiormente acquistiamo sicurezza, orgoglio e presunzione. Nel caso del faraone, a Dio sarebbe bastato lasciarlo crescere nelle sue sicurezze, senza ostacolarlo con eventi negativi, per renderlo più duro, orgoglioso e presuntuoso. Quindi non gli ha fatto bere nessuna pozione magica.
In conclusione, Dio sapeva bene cosa avrebbe fatto Lucifero, ma ha lasciato che facesse uso del suo libero arbitrio.